Genova – Un’altra serata carica di emozioni targata Goa Boa Festival. Nella serata di venerdì 19 luglio il protagonista indiscusso è stato Max Gazzé, preceduto da una lineup di tutto rispetto.
A partire dalle 18 la musica a iniziato a far compagnia ai primi avventori, insieme al gruppo synthpop bolognese Terso e alla loro proposta in italiano, seguito da un altro gruppo, i Fanoya, questa volta sul palco principale. L’atmosfera inizia a scaldarsi sul serio con l’arrivo di Eugenia Post Meridiem: la band genovese è ormai nota a livello locale e non, e ha il potenziale per continuare il suo percorso artistico fino alle vette. Un’altra voce femminile fa proseguire la calda serata, ed è quella di Han. Il genere può in qualche modo sembrare somigliante, anche se tra le due proposte la differenza è nell’attitudine folk del gruppo in scena sul mainstage.
Il gruppo rovere fa aumentare il ritmo, sulle note del loro singolo “tabd“ che è già un successo tra gli ascoltatori più giovani di musica in streaming. Il loro album d’esordio si intitola “disponibile anche in mogano”. Sempre ben noti al pubblico indie, ecco arrivare sul secondo palco i Dellacasa Maldive, che si muovono tra il funk e l’underground, rigorosamente in un mood anni ’80.
Dimartino è l’artista rivelazione della serata per chi ha comprato il biglietto solo per assistere al concerto del suo successore. Un cantautore giovane ma già estremamente lucido e cosciente del suo potenziale espressivo, regala i suoi singoli di punta “Cuore intero” e “Giorni buoni” oltre ad altri pezzi del suo repertorio, che conta ben 5 album inediti dal 2010 a oggi.
Subito dopo di lui, ecco arrivare in punta di piedi Max Gazzé: si parte sottovoce, con “L’origine del mondo” e “Quel che fa paura”, arrivando poi ad Annina che fa scatenare su e giù dal palco. L’artista romano punta sul sicuro eseguendo uno via l’altro i pezzi che hanno fatto grande il suo nome nel panorama musicale italiano: “Vento d’estate”, “Teresa”, “Il solito sesso”, “Ti sembra normale”, “Sottocasa”, passando per momenti ad alta emozione con “Mentre dormi”, “L’amore non esiste” e “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”.
Sul finale, scatenato, Gazzé esegue “Una musica può fare”, facendo ballare grandi e piccoli. Prima di congedarsi, un omaggio a Carl Brave, che ha calcato lo stesso palco la sera prima: una versione acustica di “Posso”, il singolo che i due hanno scritto insieme, ha accompagnato all’uscita i presenti.