Genova – Lo spettacolo “Aperitivo con lo Stalker” non è stato patrocinato dal Comune di Genova ma da Municipio Levante che, come da prassi, ha dovuto comunicare la decisione al Comune – e in particolare all’assessorato competente e che può revocarlo.
Si complica ogni ora di più la vicenda del patrocinio concesso (o meno) al contestato spettacolo che si terrà il 20 settembre, alle 17,30, al Castello di Nervi sulla passeggiata Anita Garibaldi di Nervi, nel levante genovese.

Dopo il divampare delle polemiche per l’annuncio dello spettacolo e del patrocinio, il Comune di Genova ha smentito di aver mai concesso l’uso del logo del Comune e di aver finanziato lo spettacolo attraverso una qualsiasi forma di patrocinio.

Una presa di posizione dopo che le polemiche sullo spettacolo hanno iniziato ad arroventare la discussione sui Social per un post nel quale l’autore, Davide Stasi, avrebbe pronunciato frasi offensive nei confronti di una vittima di un’aggressione con l’acido mentre sul sui Blog criticherebbe pesantemente la legge contro lo Stalking affermando che è stata usata anche per colpire persone innocenti.
Una posizione forse discutibile ma legittima e democraticamente libera di essere presentata al pubblico che, ascoltate le posizioni dell’autore, è libero di formulare un proprio parere in proposito.

L’autore, raggiunto dalla Redazione ha fatto alcune precisazioni che, doverosamente, riportiamo:

“Confermo assolutamente: il Comune di Genova non ha patrocinato nessuno dei tre eventi previsti. Il patrocinio è del Municipio Levante, che ha deliberato una piccola cifra a favore esclusivamente dell’Associazione Papà Separati Liguria, che userà i fondi per aprire una scuola in India intestata ad Ethan Solinas, il 13enne suicida a Genova l’anno scorso, perché devastato dall’alienazione parentale.
Il mio evento, ad ora, si terrà in ogni caso. In quella sede presenterò il mio punto di vista su una legge che a mio avviso non funziona. Così come non funziona affatto la narrazione generale che su queste tematiche viene fatta. Questa mia critica sarà, di nuovo, supportata da dati ufficiali e fatti. Come scrivo chiaramente sul mio blog, non intendo celebrare la violenza sulle donne, giustificare chi commette reati o esprimere nulla di misogino. Vorrei proporre alla discussione pubblica un’ottica diversa con cui affrontare un tema importante. Mi auguro che anche chi non è d’accordo voglia partecipare al dibattito in modo corretto e civile. Altrimenti sarà chiaro che la democrazia in cui crediamo di essere, tale non è”.

Le polemiche sull’evento sono quindi ben lontane dall’essere chiuse anche perché l’assessore alla Cultura del Comune di Genova, Barbara Grosso, avrebbe precisato di non sapere nulla del patrocinio concesso dal Municipio Levante (guidato da Francesco Carleo) che, invece, avrebbe dovuto comunicare la decisione agli uffici di Tursi.
Una prassi che, in altri Municipi, ha fatto scattare la revoca come ad esempio per alcuni eventi organizzati dal Municipio Ponente per consentire il dibattito sull’omofobia.
Sull’argomento il presidente del Municipio Bassa Val Bisagno, Massimo Ferrante (PD) ha criticato il Comune che “evidentemente, controlla l’operato solo dei Municipi “non vicini politicamente al Comune”.

“La situazione ha del paradossale – scrive Ferrante sul suo profilo Facebook – perché come deciso dall’attuale giunta comunale i Municipi concedono patrocini previo invio delle domande, almeno trenta giorni prima, all’assessore comunale competente per la verifica se lo stesso può essere concesso. La smentita del Comune conferisce un retrogusto odioso perché “fa pensare” che l’obbligo di invio delle richieste di patrocini all’assessorato centrale serva solo per controllare i Municipi in opposizione al Comune”