Genova – Mediaset non conferma il contratto di appalto alla DGN cui aveva ceduto oltre 72 dipendenti e 29 lavoratori perderanno il posto definitivamente.
Conferma ritardata per le perplessità espresse dai sindacati sull’operazione, avvenuta ben sette anni fa, in cui il colosso dell’emittenza privata della famiglia Berlusconi cedeva una buona parte dei dipendenti e delle attività tecniche alla nascente DGN per poi siglare un contratto di appalto con cui acquistava servizi.

All’epoca, a livello nazionale, l’operazione aveva significato il passaggio dalla “casa madre” a DNG per 72 lavoratori di cui 8 a Genova.

Oggi Mediaset non ha rinnovato il contratto di appalto a DNG che ha avviato la procedura di licenziamento collettivo a livello nazionale per 29 operatori di riprese e montaggio, di cui 5 a Genova.

Secondo i sindacati che oggi protestano per quanto avviene: “il disinteresse di Mediaset per i propri dipendenti si era già palesato con la cessione di parte delle attività a DNG e oggi si concretizza con l’abbandono di lavoratori e lavoratrici che per 30 anni hanno contribuito a renderla la più grande emittente privata”.

Per protestare contro i licenziamenti, contro la precarizzazione del lavoro e contro il taglio delle retribuzioni negli appalti del broadcast, Slc Cgil ha organizzato uno sciopero nazionale per domani, venerdì 18 ottobre con presidio a Milano dalle ore 11 alle ore 16 sul piazzale antistante l’ingresso del centro produzioni tv di Mediaset a Cologno Monzese.

Nel frattempo, Slc Cgil Genova ha chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio Regionale e ai capo Gruppo alla presenza del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e all’Assessore Gianni Berrino.

“La presenza del presidente Toti sarà ancor più significativa – spiegano i sindacati – anche in virtù del fatto che egli stesso è giornalista e ha ben presente l’importanza delle produzioni sul territorio e il dramma di dover subire un nuovo pesante taglio al settore nella nostra Regione”.