Genova – Un bonus di 200 euro per partecipare ai corsi per imparare a gestire un cane pericoloso ma senza alcun obbligo.
Il Comune di Genova riconosce la pericolosità di alcune razze di cane e invece di limitarne la diffusione si appresta a varare un provvedimento che concederà ben 200 euro ai proprietari di questi animali che accetteranno di partecipare ad un corso di imparare a gestire il proprio cane in modo adeguato.
La partecipazione, però, è su base volontaria e dunque ben difficilmente chi non ne ha mai voluto sapere sino ad oggi, accetterà adesso.

Un passo importante è stato fatto riconoscendo che la maggior parte dei cani problematici, presenti nei canili municipali o protagonisti di episodi di cronaca con aggressioni anche molto violente, appartengono a specifiche razze canine selezionate per la loro forza e mole e per la loro tendenza all’aggressività.
Una “selezione” fatta dall’uomo al solo scopo di creare animali da sorveglianza o addirittura da combattimento.

Il “passo” successivo, però, sarebbe dovuto essere quello di limitare la loro diffusione o obbligare i futuri padroni di queste specifiche razze a partecipare ad uno dei tanti corsi organizzati da centri specializzati per imparare a “gestire” determinati comportamenti o, come sostengono gli addestratori, per non “stimolare” anche solo involontariamente comportamenti aggressivi o atteggiamenti non corretti.
Secondo gli addestratori, infatti, non esistono razze più inclini all’aggressività ma solo padroni incapaci di gestire in modo adeguato il proprio animale.

Un bonus per i corsi di addestramento, quindi, sono un importante passo avanti verso la soluzione del problema ma la partecipazione dovrebbe essere obbligatoria quantomeno per i nuovi acquisti o per i nuovi inserimenti nell’anagrafe canina.

L’aumento vertiginoso del numero di cani nelle case dei genovesi (mai tanti animali registrati come in questi anni) comporta ovviamente l’aumento delle problematiche collegate alla civile convivenza tra chi possiede un cane e chi, invece, non lo possiede o, addirittura, ne ha paura.
Creare un corretto equilibrio tra le esigenze degli uni e degli altri è compito di chi amministra la cosa pubblica.

(foto Archivio)