Genova – La decisione del Comune di ordinare il sequestro dei libri venduti da un ambulante abusivo davanti al mercato di piazza Terralba sta scatenando una forte reazione di indignazione tra i residenti della zona che lamentano il “pugno di ferro” con persone deboli e a grave rischio di emarginazione ma una minore “attenzione” verso lo spaccio presente nelle piazze, vicino alle scuole e nei parchi della zona e molti altri fenomeni certamente ben più preoccupanti.
La notizia dell’arrivo della polizia locale e il successivo ricorso al sequestro delle casse di libri, donati da passanti e persone che desideravano aiutare l’ambulante, ha suscitato una forte risposta indignata e molte proposte di “rivolta” contro chi ha ascoltato le segnalazioni maligne e isolate di chi, evidentemente, è più preoccupato di un giovane straniero che si guadagna da vivere con difficoltà e in modo “quasi” onesto, rispetto a chi, ad esempio, vende morte nelle vicinanze delle scuole della zona o si ubriaca nei giardinetti pubblici o, ancora, staziona dalla mattina alla sera nei parchi pubblici attendendo i “clienti” per lo spaccio di droga.