coronavirus, provettaGenova – I casi di coronavirus emersi in Liguria restano limitati nelle zone (cluster) già evidenziate e sono casi “di importazione” ovvero collegati a persone arrivate da fuori.
Bilancio tra luci ed ombre per l’emergenza coronavirus in Liguria nel consueto “punto stampa” in Regione Liguria.

L’infettivologo Matteo Bassetti ha confermato l’andamento nazionale della malattia, con circa l’80% dei soggetti malati che vengono colpiti da una forma “lieve” dell’infezione, un 15% di pazienti che viene colpito in forma medio-forte e solo il 5% dei contagiati affronta invece una forma molto forte della malattia, con necessità di assistenza medica molto specializzata e ricovero in reparti di terapia intensiva. E’ tra questi casi che si registra il tasso di mortalità comunque ancora molto limitato.

Ad impensierire è invece la situazione della Lombardia dove il numero dei casi emersi e delle persone risultate positive al tampone che certifica il contatto con il virus lascerebbe pensare a dati della diffusione del virus molto sottostimati.
Il virus, insomma, sarebbe molto più diffuso di quanto accertato sino ad ora.

Secondo l’infettivologo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino, i casi evidenziati sarebbero “la punta dell’iceberg”.
Un problema sotto il punto di vista sanitario per la Lombardia ma anche per le regioni di tradizionale turismo e “seconde case” della popolazione lombarda proprio perché è da questo genere di spostamenti che è scoppiata l’emergenza anche in Liguria.