Genova – Sono iniziati questa mattina, alla Fiera di Genova, i test “in macchina” per la ricerca del coronavirus.
L’indagine non è però, come si potrebbe pensare, diretta a verificare eventuali altri contagi ma, invece, a certificare che pazienti infettati ma asintomatici (senza sintomi) o guariti, risultano negativi alla presenza del virus.
Per accelerare l’accertamento della negatività per consentire, in base alle disposizioni nazionali vigenti, il rientro al lavoro di cittadini che, già positivi al coronavirus, siano in quarantena presso il proprio domicilio e risultino clinicamente guariti e asintomatici è stato istituito il tampone “drive through” con i pazienti che restano nell’auto con la quale arrivano sul luogo del test.
Ad individuare i cittadini da sottoporre a questa procedura sono le Asl di competenza che li stanno contattando per offrire loro l’opportunità di eseguire il test in giorni e luoghi predeterminati con questa modalità, rimanendo a bordo della propria auto per poi rientrare immediatamente al domicilio dove attendere l’esito dell’accertamento.
“Si tratta di una procedura veloce, sicura, pratica ed efficiente – afferma il presidente Toti – per sottoporre i cittadini che, dopo aver avuto il coronavirus, sono asintomatici e devono accertare la loro negatività per poter tornare al lavoro, concludendo la fase di isolamento. È fondamentale fare in modo che chi ha superato la malattia e sta bene possa riprendere la propria attività il più velocemente possibile, soprattutto se si tratta di lavori in settori strategici come la sanità, l’ordine pubblico, i trasporti e così via”.
I cittadini, individuati dalle Asl, si sono recati alla Fiera del Mare dove è stato allestito un Centri sanitario mobile per eseguire i tamponi orofaringei rimanendo seduti nella propria auto per poi rientrare immediatamente al domicilio.
“Invitiamo i cittadini a non telefonare ai servizi per chiedere di essere inseriti negli elenchi degli appuntamenti – aggiunge la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – che saranno programmati dalle singole aziende. Non sarà possibile presentarsi in accesso diretto, senza avere ricevuto un appuntamento: chi lo facesse rischierebbe di incorrere nelle sanzioni previste in caso di accertamento da parte delle forze dell’ordine e della polizia locale”.
“Questa modalità – spiega Luigi Carlo Bottaro, direttore Generale della Asl3, che partirà per prima con test ‘drive through’ – consente di ridurre il rischio biologico per gli operatori sanitari che eseguono i tamponi, di ridurre il consumo di dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, di eseguire un numero molto elevato di tamponi a soggetti individuati dalle Asl, da circa 80 giornalieri sino a 300. Vengono infatti annullati, di fatto, i tempi per lo spostamento al domicilio degli operatori sanitari, come avviene oggi secondo la procedura consueta, che però richiede tempi molto più lunghi e l’utilizzo di un numero maggiore di Dpi, da sostituire ad ogni accesso”.
Le procedure per l’esecuzione delle attività saranno definite dalle singole aziende, sulla base delle proprie esigenze e dei contesti organizzativi, tenuto conto che si tratta anche di valutazioni medico-scientifiche.