tribunale Imperia palazzo di GiustiziaSanremo – Avrebbero confessato le due persone arrestate per l’omicidio di Luciano Amoretti, l’ex gioielliere e commerciante di orologi e pietre preziose, trovato privo di vita all’interno di un giardino nella sua abitazione.

I due, residenti nell’astigiano, avrebbero aiutato le forze dell’ordine a ritrovare l’arma del delitto, una mazzetta da muratore usata per dare il colpo di grazia alla vittima, insieme ai pezzi dei telefoni cellulari di cui si sarebbero liberati per sfuggire alle indagini.

L’omicidio sarebbe avvenuto al termine di una violenta colluttazione originata per motivi ancora tutti da chiarire ma gli inquirenti sospettano legami con la vicenda che aveva visto coinvolto l’ex gioielliere in un’indagine per una rapina ad una gioielleria avvenuta nel luglio 2018.
I due fermati abitano a Nizza Monferrato, in provincia di Asti ed almeno uno dei due avrebbe ammesso le sue responsabilità senza chiarire le motivazioni del brutale pestaggio e il colpo alla testa che ha ucciso Luciano Amoretti
A mettere gli inquirenti sulle tracce dei due fermati alcune riprese video dei circuiti di sorveglianza e la testimonianza di un vicino che avrebbe fornito elementi determinanti per le indagini.