Deborah Iurato
Deborah Iurato

Genova – Si intitola “Voglia di Gridare” il nuovo singolo di Deborah Iurato, manifesto della sua nuova musicalità, capace di strizzare l’occhio a un sound internazionale.

Energica e travolgente, Deborah ha a lungo raccontato com’è nato questo nuovo singolo e come sta componendo in questi mesi.

“Voglia di gridare segna un cambio di passo, è un nuovo percorso che nasce con l’idea di raccontare quello che vivo nel quotidiano, anche attraverso i miei ricordi.

Ho iniziato a scrivere i miei pezzi durante questo periodo strano per tutti noi. Ho sentito il bisogno naturale di iniziare a buttare fuori idee. Così è nata Supereroi ad Aprile e Ma cosa vuoi.

Adesso e nata Voglia di gridare. Nel testo c’è voglia di raccontare attimi di spensieratezza, come quando canto ho voglia di gridare come quando mi porti al mare.

Il mare mi ricorda la mia terra, i miei amici, quel luogo dove basta stare seduti ad ascoltare il rumore delle onde per sentirsi rigenerata. C’è bisogno di un po’ di spensieratezza visto il momento che stiamo vivendo tutti”.

Il ritmo incalza fino ad arrivare al ritornello, che entra in testa già al primo ascolto.

Una novità rispetto al mondo musicale di Deborah Iurato: “Ho lavorato molto, anche insieme Placido Salamone che ha prodotto il pezzo. Abbiamo ascoltato tanta musica, a volte lontana da quello che ho sempre ascoltato o da quello che magari sono o sono stata. Tra gli ascolti maggiori c’è stata Dua Lipa, ha un sound internazionale e mi piace. Mi ha incuriosito l’idea di fare qualcosa che si avvicinasse a lei e che si allontanasse alla Deborah del 2014.

Sono cresciuta e oggi mi sento donna. Ho cercato di lavorare tanto sia dal punto di vista artistico, sia a livello mio personale. Ho potuto raccontare quello che sono davvero”.

Un nuovo stile che ha incontrato il favore dei suoi fan.

“E’ cambiato tutto – racconta ancora Deborah – ho avuto un riscontro estremamente positivo. All’inizio si ha sempre paura di uscire fuori da quello che si è per poi regalarlo agli altri, paura anche di non piacere perché ti ricordano com’eri prima.

Sono sei anni che io e i mei fan stiamo crescendo insieme. Loro ogni giorno mi danno la gioia e la felicità di cui ho bisogno anche per uscire dagli schemi.

In queste nuove vesti, si sono rivelati molto entusiasti di quello che stiamo facendo oggi e Voglia di Gridare ha raccolto messaggi molto positivi di cui vado fiera e orgogliosa.

Una carriera lunga quella di Deborah Iurato, iniziata con la vittoria ad Amici e passata per il Festival di Sanremo.

“Amici è stata un’esperienza che porterò sempre nel mio cuore perché ha fatto si che la mia grande passione diventasse il mio lavoro. Sanremo è stato assurdo. E’ una settimana dove non ti fermi un attimo, si è sempre super impegnati. Quando stai per salire ul palco dentro hai un’emozione che si fa fatica a descrivere. Ho avuto la fortuna di avere un amico accanto (Giovanni Caccamo n.d.r.) e ho cantato una canzone di Giuliano Sangiorgi che ci ha scritto Via da qui, un brano meraviglioso. Anche quell’esperienza mi ha rafforzata e non mi dispiacerebbe ripeterla”.

Un pensiero al futuro e, perché no, a una collaborazione con un uomo. “Ascolto tanta musica e mi piace sentire tanti generi diversi. Vorrei collaborare con qualcuno che faccia uno stile diverso dal mio. Ultimamente sto ascoltando Aiello e mi piace molto. Una collaborazione con un uomo, che sia un rapper o lo stesso Aiello sarebbe fantastica e mai dire mai, io ne sono la prova”.

Ma un nuovo sound in un momento in cui la musica dal vivo non si riesce a fare per Deborah è il motore di una speranza verso il futuro e un prossimo intorno alla normalità.

“Questo periodo è molto difficile, e lo è per tutti. Dispiace vedere che la musica e la cultura oggi è molto distante. Gli ostacoli che ci sono nella vita vanno affrontati e superati. Presto tutto questo finirà e la gente tornerà a vedere mostre, ad andare ai concerti, a tornare alla normalità. Torneremo a godere di ogni momento e impareremo tanto da questo periodo. Non vedo l’ora di riabbracciare tutti a un concerto. E’ una parte che mi manca molto e mi rende triste non poter condividere la musica dal vivo”.