mimosa

Genova – Una multa da 5mila euro per aver venduto per strada mazzetti di mimosa senza le necessarie autorizzazioni. Gli abitanti del quartiere di Molassana, dove è avvenuto il fatto, si stanno mobilitando in soccorso della persona sanzionata ieri nel corso di un’azione contestata da diversi cittadini che hanno cercato di difendere il venditore, molto conosciuto nel quartiere e persona molto ben integrata.
In diversi bar della zona si raccolgono piccole somme per poter pagare la multa per conto dell’uomo che è mortificato per quanto avvenuto e teme perché non ha il denaro necessario a pagare.

Una sanzione criticata anche dal presidente del Municipio Roberto D’Avolio che spera che la situazione possa essere risolta con il buon senso.

“Bisogna tutelare le attività commerciali in regola – ha spiegato il presidente – ma in questo caso una multa da 5mila euro nei confronti di una persona che non potrà mai pagare non ha risolto nulla. Solo l’umiliazione in mezzo alla strada di una persona ben integrata nel quartiere”.

In molti hanno anche criticato il modus operandi della polizia locale che, sebbene intervenuta nel rispetto delle norme e regole, ha suscitato molto malumore tra i presenti.
L’uomo, da 25 anni in Italia e molto conosciuto nel quartiere, dove è molto apprezzato per il suo modo di porsi e per l’aiuto che offre ad anziani e persone in difficoltà, è stato affrontato dal personale di ben due auto e oltre al sequestro della merce, che avrebbe posto fine alla situazione, gli è stata inflitta una sanzione di ben 5mila euro.

“Se avesse 5mila euro per pagare la multa non vivrebbe come fa – ripetono in molti nei negozi della zona – E’ una brava persona che ora è spaventata perché teme che gli possano ritirare il permesso di soggiorno. Ci sono tanti delinquenti nella zona, di giorno e di notte, e forse valeva la pena concentrare i controlli su ben altri comportamenti illeciti”.

La persona sanzionata ha certamente violato le regole e andava sanzionata ma secondo l’opinione popolare, si poteva operare in altro modo, senza umiliare la persona con un capannello di agenti in divisa come se avesse compiuto chissà quale grave episodio e, soprattutto, consentendogli di poter pagare l’ammenda in modo proporzionato al tipo di vita che conduce.

“Conosciamo quella persona da vent’anni – dicono i commercianti – mai dato un problema. Si guadagna da vivere come può e non chiede nulla. Eppure ha caffè pagati in tutti i bar e in molti lo aiutano come possibile perché non accetta elemosine”.

Ora il quartiere lancia un appello alla polizia locale e al sindaco Marco Bucci perché la sanzione venga ridotta o magari trasformata in “lavori socialmente utili” per consentirgli di pagare il debito con la collettività senza compromettere il proprio rapporto cristallino con la Legge.