Fremm fregata Emilio Bianchi venduta egitto

La Spezia – In Italia è accusato formalmente di aver aggredito a scopo di stupro una giovane donna in un negozio ma è potuto rientrare in Egitto, dove abita, senza che nessuno si muovesse per fermarlo.
Si rischia un nuovo grave caso diplomatico tra Italia ed Egitto dopo il caso Regeni. Un militare della Marina egiziana in addestramento in Italia per le fregate Fremm, vendute all’Egitto dopo essere state commissionate a spese dello Stato Italiano , è fuggito in patria dopo essere stato accusato di un tentativo di stupro ai danni di una giovane spezzina.

Nessuno lo ha fermato e ora le indagini sul caso potrebbero complicarsi per l’impossibilità di un confronto immediato con le forze dell’ordine e con il magistrato che segue il caso e per la possibilità che l’Egitto tardi o addirittura neghi l’estradizione in Italia del militare.

A denunciare l’aggressione, avvenuta in un negozio di Galleria Goito, una donna che ha raccontato le attenzioni indesiderate dell’uomo e il tentativo di violenza.
Il caso ha fatto scattare l’apertura di una indagine ma, nel frattempo, il militare egiziano è riuscito a lasciare l’Italia con l’evidente supporto delle autorità egiziane.

Un “mistero” nel mistero visto che sul caso della vendita all’Egitto delle navi militari costruite da Fincantieri per la Marina Italiana e poi rivendute con fortissimo sconto all’esercito egiziano – alcune fonti parlano di 210 milioni di euro di “sconto” – potrebbe presto essere aperta un’indagine.

Molte le proteste formali per il caso e pressioni sul Governo italiano affinché chieda in modo formale all’Egitto di consegnare l’uomo per un regolare processo.