muri imbrattati tifosiGenova – Ancora un muraglione imbrattato con i colori di una delle squadre cittadine, un nuovo colpo messo a segno dai soliti teppisti camuffati da tifosi. Questa volta i vandali, che continuano a sfidare le forze dell’ordine sbeffeggiandole con imprese sempre più sfacciate nonostante i ripetuti fermi, hanno colpito iln via Filzi a Quinto, a poche decine di metri dalla locale stazione ferroviaria.

Ignoti hanno imbrattato con la vernice rossa e blu un tratto di muraglione ben visibile su una strada percorsa da centinaia di auto ogni giorno e trafficata anche di notte.
Un raid teppistico che certamente è andato avanti per almeno un’ora nel disinteresse dei residenti e dei passanti visto che non risultano chiamate alle forze dell’ordine.

La ridicola “guerra” in atto tra teppisti camuffati da tifosi di entrambe le squadre cittadine, si combatte nottetempo, con il favore delle tenebre, in una città sempre più sguarnita di personale addetto alla sicurezza, concentrato in modo sempre più schizofrenico nell’area del Centro Storico, come se il resto della città potesse essere “sacrificato”.

Gli episodi di teppismo aumentano e la questione non sembra interessare le Istituzioni anche se il degrado che ne deriva è palpabile.
Pochi giorni fa solo l’ex vice sindaco Pietro Piciocchi, attuale assessore al Bilancio, aveva avuto l’ardire – e diciamo pure il coraggio – di intervenire sulla questione parlando di teppismo a proposito di chi ha imbrattato la Torre presente sulla passeggiata Anita Garibaldi di Nervi

Poche settimane prima era toccato al molo del Porticciolo di Nervi, con due fermi la sera precedente e i teppisti che hanno completato l’opera le notti successive dimostrando di non temere le forze dell’ordine ed anzi sfidandole.
Poi è stata la volta del quartiere di Marassi dove piazze, scalinate, muraglioni e marciapiedi sono stati colorati come se la città dovesse trasformarsi in una propaggine dello stadio dove le regole non valgono e dove tutto è permesso.
Una “sfida” al rialzo che ha già probabilmente portato ad una maxi rissa tra bande rivali nei giardini Galileo Ferraris e di cui si è preferito tacere.

Da più parti si invoca il pugno di ferro, con indagini serrate e uso delle telecamere ma c’è anche chi suggerisce che gli interventi di ripristino vengano fatti pagare dalle squadre locali in modo da innescare, tra i veri tifosi, pacifici e rispettosi, un desiderio di “placare” gli animi delle frange di teppisti camuffati da tifosi.