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No Vax, indagini sulle chat Telegram usate per coordinare attacchi informatici, minacce e insulti

No vaxGenova – Proseguono le indagini sui No Vax che erano iscritti ad alcuni canali Telegram che diffondevano odio e invitavano a colpire “con ogni mezzo” medici e giornalisti e insultare e minacciare i politici pro vaccino.
Le forze dell’ordine passano al setaccio le chat di Telegram che erano in grado di organizzare veri e propri attacchi informatici – con la pubblicazione di centinaia di commenti di insulti e minacce – potevano coordinare azioni di “disturbo” di un piccolo esercito di esaltati pronti a qualunque cosa pur di “colpire” chi diffonde informazioni scientifiche o anche solo parla e scrive della campagna di vaccinazione in atto per difendere la popolazione dal coronavirus e la pandemia.

Una delle “operazioni” era stata rivolta anche contro LiguriaOggi.it, colpita da un attacco informatico nella notte tra martedì e mercoledì, con la pubblicazione di centinaia di commenti denigratori e contenenti fake news e appelli deliranti a non meglio precisate “rivolte”.
Tutto perché LiguriaOggi.it pubblica notizie di aggiornamento sulla campagna vaccinale e le notizie di cronaca sugli attacchi contro i centri vaccinali e i politici.
E lo fa dando anche spazio e voce a chi protesta contro i vaccini e i green pass in modo democratico e civile.

Le indagini avevano identificato in particolare un canale Telegram usato da un’associazione segreta no vax – no green pass per pianificare e coordinare attività illecite compiute poi dal gruppo.

Il compartimentò della Postale e delle Comunicazioni della Liguria, con la partecipazione diretta dei Compartimenti di Milano, Torino, Bari, Roma, Firenze, Venezia, Trieste, Palermo e Catania e delle DIGOS delle città, nelle prime ore di questa mattina ha eseguito 24 perquisizioni nell’ambito di un’indagine più ampia partita per identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali e a un medico infettivologo, criticato per le sue posizioni pro vaccino.

I reati ipotizzati sono costituzione e partecipazione ad associazione segreta e istigazione all’interruzione di pubblico servizio.

La propaganda per raccogliere nuovi adepti nel gruppo che si faceva chiamare Guerrieri ViVi avveniva su Facebook.

Chi aderiva, via Telegram, riceveva un numero di matricola e sempre su Telegram, ma con canali segreti, avveniva il coordinamenti delle azioni.

Il simbolo dell’organizzazione è una doppia V racchiusa in un cerchio, tutto di colore rosso, con una probabile ispirazione al film V per Vendetta.

Entrati nelle chat di reclutamento, gli aspiranti guerrieri dovevano ascoltare una serie di audio, registrati da una voce contraffatta, dove si parlava dell’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, governato da intelligenze artificiali ipotizzando parallelismi tra il regime nazista e l’attuale situazione di emergenza.

Finito il “percorso di formazione”, l’aspirante guerriero doveva superare un esame e, sotto la guida di un tutor, realizzava le prime operazioni.

Chi faceva parte del gruppo era portato a compiere vandalismi ai danni di centri vaccinali, a intralciare e sabotare la campagna di vaccinazione e a pubblicare in maniera coordinata e in orari prestabiliti, tramite account falsi, post denigratori che prendevano di mira particolare politi, infettivologi e giornalisti.

Specifici programmi di reclutamento erano stati previsti per i no vax appartenenti alle categorie dei sanitari, degli insegnanti e degli appartenenti alle forze dell’ordine.

Sono in corso le indagini volte a identificare altri affiliati e i responsabili degli atti vandalici e degli altri reati commessi dagli aderenti all’associazione.

Nella foto uno dei commenti pubblicati con attacco informatico sulla pagina Facebook di LiguriaOggi.it

Redazione Liguria
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