Green passGenova – Potrebbe arrivare giovedì, al termine del previsto Consiglio dei Ministri a Roma, la risposta alla richiesta di alcune Regioni – tra loro la Liguria – di istituire un “super Green pass” riservato esclusivamente ai vaccinati e a chi è guarito dal coronavirus. Il certificato sanitario permetterebbe, in caso di necessità di chiusure e di un nuovo lockdown, di autorizzare i possessori a uscire e a condurre una vita “normale” nonostante l’emergenza sanitaria.
Una richiesta presentata assieme a quella di una riflessione su una eventuale obbligatorietà del vaccino che porrebbe fine alle polemiche innescate spesso pretestuosamente da chi il vaccino proprio non lo vuole fare.

Il mancato raggiungimento della soglia prevista per l’immunità di gregge, infatti, rende meno efficace la campagna di vaccinazione e se non si raggiungerà tale soglia il rischio di una nuova ondata di contagi e lo sprofondamento del Paese in una nuova emergenza, non si può completamente escludere.
La campagna vaccinale in corso sta limitando in modo evidente l’avanzata del virus, i dati confrontati con lo scorso anno, in assenza di vaccinazioni, rendono inutile qualunque discussione ma il numero dei vaccinati resta al di sotto della soglia prevista per consentire la riduzione davvero efficace della circolazione del covid.
Non riuscendo a convincere il popolo No Vax a cambiare idea, quindi, occorre valutare con attenzione quello che sta avvenendo in altri Paesi europei come Austria, Inghilterra e Germania dove il tasso dei contagi ha ripreso a correre in modo superiore alle attese e lo spettro di nuove chiusure è tutt’altro che lontano.
L’Italia, prima derisa e oggi presa ad esempio per l’introduzione del Green pass, potrebbe compiere un ulteriore passo avanti rendendo obbligatoria la vaccinazione per tutti i maggiorenni o, in alternativa, introdurre una sorta di “garanzia” per chi si sottopone alla vaccinazione malgrado perplessità e paure che sono umanamente comprensibili a chiunque.
Rispetto a chi si rifiuta di riceve il vaccino, quindi, chi è invece in regola con vaccini e prescrizioni sanitarie, potrebbe uscire di casa e proseguire la vita di tutti i giorni con un “super Green pass” che ne certifica lo status.
A differenza del certificato sanitario abituale, però, non sarebbe valido il tampone o il test degli anticorpi sul quale sono stati sollevati dubbi di attendibilità.