Sergio Pippo RossettiBilancio, Gaslini, Rossetti (PD): “La giunta regionale impone una riforma della pediatria senza nessuna spiegazione e condivisione, con il rischio di mettere in difficoltà sia un eccellenza come il Gaslini sia la rete pediatrica territoriale”. A denunciarlo Pippo Rossetti, consigliere regionale del Partito Democratico, commentando la seduta di approvazione di Bilancio della Regione Liguria e l’approvazione del progetto che vede l’ospedale Gaslini coordinatore regionale del servizio pediatrico ospedaliero.

“Con un breve e semplicistico emendamento al bilancio – ha spiegato Rossetti – la Giunta Toti riconduce le pediatrie delle ASL (non è nemmeno chiaro se si intendono solo quelle ospedaliere o tutte le funzioni pediatriche delle Asl) al Gaslini. Riforma che non è mai stata spiegata, né è mai stato detto come si sarebbe sviluppata e il perché di questa scelta”.

Il consigliere regionale del Partito Democratico esprime forte perplessità sulla scelta della giunta Toti, inserita nel bilancio 2022, di trasformare l’Ircss Gaslini in azienda che gestisce le pediatrie di tutta la Regione.

“Sarebbe stato più prudente – osserva Rossetti – approfondire questa riforma ospedaliera con gli operatori interessati: le pediatrie ospedaliere, i servizi pediatrici territoriali, i consultori, i servizi di neuropsichiatria infantile, i pediatri di libera scelta. In assenza di un ragionamento complessivo dell’area materno infantile ligure, sfugge quale vantaggio possa avere l’Ircs Gaslini ad occuparsi di servizi di base – molto integrati al territorio – mentre con questa scelta ci sembra evidente che siamo di fronte al de profundis dell’integrazione ospedale-territorio, tanto richiamata come necessaria durante la pandemia”.

“Ad esempio – spiega- nelle ASL 1 e 2 i dipartimenti materno infantile sono trans murari e integrati: percorsi nascita, riabilitazione dei disabili, pediatri dei servizi territoriali saranno diretti da un ospedale a 150 km di distanza?”, è la domanda.

“Oltre al senso dell’operazione – aggiunge Rossetti – si ignorano i processi funzionali, organizzativi, economici e gestionali dell’operazione che non è stato possibile conoscere avendo approvato la riforma al di fuori degli atti di programmazione sanitaria”

“La motivazione che sul territorio non ci sono servizi adeguati per cui bisogna ricorrere al Gaslini ci stupisce e ci sembra poco rispettosa del lavoro fin qui svolto dai servizi delle Asl, con massimo impegno, nonostante il poco personale e i pochi strumenti a disposizione”, conclude il consigliere.