carcere cella sbarreLa Spezia – Non ha mezzi termini Michele Lorenzo, segretario del SAPPE Liguria, all’indomani dell’ennesimo episodio che ha visto l’aggressione del personale della Polizia Penitenziaria in servizio nella struttura detentiva di via Fontevivo, alla Spezia.

“Ieri, [mercoledì n.d.r.] i soliti noti hanno prima protestano per potersi recare nei cortili passeggi occupati per altra attività, visto il rifiuto mentre un detenuto si auto lesionava, l’altro ha iniziato a rompere le telecamere della sezione ed altre suppellettili. Non contento –  dichiara LORENZO segretario del SAPPe Liguria – il detenuto in evidente stato confusionale è entrato nel box dell’agente di servizio aggredendolo e lanciandogli contro degli oggetti tanto da procurargli una serie di ferite sul collo poi medicate al pronto soccorso. I detenuti sono stati poi ricondotti alla ragione con l’arrivo dei rinforzi. E’ indubbio che oggi l’istituto di La Spezia rappresenta un punto di cruciale vulnerabilità determinata da una esponenziale presenza di detenuti con problemi di natura psichiatrica e che trovano un sistema penitenziario depotenziato ed impotente a contenere i continui eventi critici”.

Per il SAPPE, l’errore grossolano sarebbe stato compiuto dallo spezzino spezzino Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia, è stato quello di privare la Regione Liguria del suo Provveditorato, l’accorpamento con Torino ha allontanato l’attenzione degli istituti liguri.

Lorenzo conclude: “E’ indispensabile rivedere tutto il sistema. E’ necessario che i rappresentati politici intervengano interrogando il Ministro della Giustizia sul perché continuano ad essere reclusi detenuti con gravi problemi psichiatrici invece di destinarli in centri idonei per la cura della loro patologia; è incomprensibile che in provincia sia stata da poco inaugurata una REMS, struttura utile per il ricovero di detenuti psichiatrici, ma è destinata ai detenuti di tutta la nazione il che significa per La Spezia nulla cambia ovvero sarà praticamente improbabile il ricovero dei detenuti. Bisogna capire il perché non si vuole dotare la Polizia Penitenziaria della pistola  ormai in dotazione a tutte le forze di polizia sul territorio, ottimo deterrente, è altresì necessario assegnare maggior personale in istituti penitenziari come La Spezia, particolarmente esposti a eventi violenti, è necessario sollecitare il Ministro Marta Cartabia a far rientrare il personale attualmente chiamato a svolgere i propri compiti in altre sedi. Oggi è La Spezia a chiedere rinforzi e bisogna intervenire con immediata urgenza”.

Pieno sostegno alla protesta dei poliziotti del SAPPE della Liguria arriva da Donato Capece, segretario generale del Sindacato: “Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè le giuste proteste dei colleghi di Spezia e della Liguria trovino attenzione e conseguenti provvedimento. Il dato oggettivo è che anche questa denuncia ci conferma che la tensione che caratterizza le carceri, al di là di ogni buona intenzione, è costante. Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per potenziare i livelli di sicurezza delle carceri. Altro che la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunchè. La situazione nelle carceri resta allarmante. E a Spezia è particolarmente grave, con il serio rischio che si confondano le acque tra aggressori e aggrediti…”.

Conclude Capece. “Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere di Spezia e della Liguria. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria”.