Genova – Saranno disponibili già dalla prossima settimana le prime 1.700 dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie (monkeypox) che sembra diffondersi tra la popolazione con una percentuale più alta tra i soggetti a rischio. All’ospedale San Martino di Genova sono già 20 i casi di vaiolo delle scimmie trattati.
Si tratta di un’infezione potenzialmente letale e molto infida perché non mostra segni evidenti di malattia sino a quando non provoca pesanti danni al sistema immunitario ed è quindi possibile che chi ne è affetto trasmetta la malattia – per lo più per contatto sessuale – senza esserne consapevole.
Nei giorni scorsi, al San Martino, è stato trattato il caso di un paziente di 25 anni che ha scoperto in un’unica occasione di aver contratto il virus del vaiolo delle scimmie, la sifilide e l’HIV responsabile dell’Aisd.
Un allarme internazionale è attivo soprattutto per i giovani che, dopo l’incubo della diffusione dell’Aids/Hiv hanno notevolmente “abbassato la guardia” – non usando preservativi durante gli incontri sessuali – portando ad un nuovo aumento di casi di infezione.
“L’infezione non è blanda e non va banalizzata – ha spiega Matteo Bassetti, coordinatore del Dipartimento Interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino -, tanto che attualmente abbiamo ricoverato un giovane di 25 anni che ha scoperto di aver contratto il vaiolo delle scimmie, l’HIV e sifilide. Il giovane è stato ricoverato con lesioni importanti a naso e bocca ed è stato trattato con il Cidofovir, rispondendo in modo più che brillante alla cura, tanto che domani sarà dimesso. Quindi è un’infezione che non va banalizzata ma sappiamo anche che la clinica di Malattie Infettive è in grado di gestire al meglio i casi che fino ad oggi si sono presentati, anche quelli più complessi”.