Genova – Divampano le polemiche dopo la notizia della archiviazione delle indagini sui 27 disabili lasciati a terra, impossibilitati a salire sul treno che avevano regolarmente prenotato, per dopo una visita in Liguria. Le indagini non hanno permesso di individuare un responsabile di quanto avvenuto e la Procura genovese si avvia ad archiviare il caso senza che la vicenda abbia conseguenze per l’inaccettabile episodio.
I fatti: il gruppo di disabili provenienti da Milano aveva prenotato i posti a sedere su treno 3075 proveniente da Albenga e diretto nel capoluogo lombardo ma, arrivati alla stazione di Genova Principe per partire, il gruppo aveva trovato i posti a sedere occupati e alla richiesta di liberare lo scompartimento, si erano sentiti rispondere negativamente.
A nulla sono servite le lamentele al capotreno che ha tentato in ogni modo di far liberare i posti e poi ha chiamato le forze dell’ordine e Trenitalia che ha disposto per un trasferimento in pullman.
Una vicenda che ha fatto toccare uno dei minimi storici delle politiche di integrazione e rispetto per le persone disabili e che ha messo in drammatica evidenza le carenze nella capacità di garantire la sicurezza e la accessibilità ai mezzi di trasporto.
Il convoglio era infatti stato oggetto di vandalismi e intemperanze sin dalla sua partenza ad Albenga e Trenitalia era stata costretta a eliminare parte del convoglio per i danni subiti.
La perdita di circa 200 posti a sedere ha causato una serie di “reazioni a catena” che, secondo molti osservatori, poteva e doveva essere prevista e “contenuta” nei suoi prevedibili effetti.
Le forze dell’ordine e tutta la catena di persone addette alla sicurezza dei trasporti avrebbero potuto identificare le persone che occupavano i posti riservati permettendo, oggi, di non avere un “nulla di fatto” ma persone imputabili.
Così non è andata ma la Procura della Repubblica di Genova non ritiene che l’indagine debba proseguire, magari rivolgendo altrove la lente delle verifiche, e il caso sta per essere “chiuso” gettando una luce sinistra sulla vicenda che non avrà, per ora, nessun “colpevole”.