Genova – Una protesta di quartiere per chiedere la riapertura del percorso pedonale che collega via Cavallotti con Boccadasse. Sta suscitando forti proteste (e un esposto alla polizia locale) la costruzione di un muretto in mattoni e cemento per chiudere il passaggio – aperto almeno da 50 anni che permette ai pedoni di scendere agevolmente a Boccadasse senza barriere architettoniche e senza percorrere tutta via Cavallotti sino al primo passaggio carrabile.
Il muretto è comparso nei giorni scorsi sorprendendo chi, per decenni, ha percorso il vialetto (di proprietà privata) prima in auto e poi a piedi.
Il passaggio, un tempo libero e accessibile a chiunque, permetteva a mamme con passeggino, persone anziane e disabili, di scendere da via Cavallotti a Boccadasse evitando le ben note scalinate. Un supporto per chi ha problemi di mobilità o anche solo ha difficoltà a scendere le scale con una carrozzina. Ora, però, nessuno può più accedere al vialetto, interrotto da un muro alto almeno un metro.
Inizialmente è circolata la voce che erano previsti lavori per il rifacimento del manto stradale ma in molti si sono domandati perché costruire un muro quando era possibile interrompere il passaggio nel cantiere con transenne e ringhiere mobili e – pian piano – si è fatto largo il sospetto che, come era già avvenuto una ventina di anni or sono, qualcuno avesse deciso di chiudere il passaggio e rivendicare una proprietà privata che va al di là della sola burocrazia.
Una decisione che, laddove fosse confermata, farebbe infuriare residenti e affezionati frequentatori dei luoghi, specie quelli con ridotte capacità motorie.
La chiusura del passaggio, infatti, costringerebbe ad usare le scalinate per scendere a Boccadasse o ad allungare in modo consistente il percorso “stradale” per compiere lo stesso tragitto.
La comparsa del muretto ha spinto un gruppo di residenti a presentare un esposto alla Polizia Locale e al Municipio Medio Levante.
Nell’esposto si ricorda che il passaggio in questione è di libero accesso almeno da 50 anni (ci sono testimoni dell’epoca) e che già alcuni anni fa si era costruito un muro che poi era stato fatto abbattere proprio per le stesse motivazioni per le quali si protesta oggi: anche laddove vi fosse una proprietà privata vi sarebbe anche un diritto di passaggio ormai acquisito.
La questione, probabilmente, finirà nelle aule di un Tribunale dove un giudice sentenzierà se sia prevalente la proprietà privata o il diritto di anziani, disabili e persone con passeggini a scendere più agevolmente ad una delle località più celebri della città.
Ovviamente anche i Turisti possono appartenere alle categorie citate.
(nella foto sopra il muretto appena costruito e in quella sotto l’immagine di Google Streetview che testimonia il passaggio libero ai pedoni)