Quinto scalo bottiglie mala movidaGenova – Un’altra serata estiva trascorsa a bere ed ubriacarsi (e non solo) sulle spiagge, sulle scogliere e tra le barche dello scalo di Quinto.
La mala-Movida se ne infischia delle regole ed in attesa di controlli si “sposta” sulle spiagge e negli angoli meno “controllati” in barba alle campagne anti alcol e contro il degrado dilagante.
Sui social vengono pubblicate le immagini dei resti delle serate alcoliche di grandi e ragazzetti che, a rigor di logica, nemmeno dovrebbero poter bere alcolici ed invece, quasi tutte le sere si radunano per “spaccarsi” (come si dice in gergo) di alcol e droga.
Le segnalazioni più allarmate e spazientite arrivano dallo “scalo” dove pescatori ed appassionati di barca tengono e curano le imbarcazioni e tengono pulito un ambiente dove durante il giorno, si divertono famiglie e bambini.
Bottiglie vuote di super alcolici, bicchieri di plastica e cannucce e tanto, tanto “schifo”.

“Vengono e si ubriacano e spesso fanno uso di droga – raccontano i residenti della zona – poi si lasciano andare ad ogni tipo di divertimento. Spesso stanno male, vomitano ovunque e ovviamente spariscono alle prime luci dell’alba. Il tutto in barba a regole e controlli perchè quaggiù, tra le barche, non scende nessuna divisa”.

La situazione sta sfuggendo decisamente di mano e le “retate” delle scorse settimane sono ormai un ricordo e la mala-Movida, che si è spostata dal centro storico proprio per i troppi controlli concentrati, si è accasata nei quartieri meno controllati.

“Spesso sono ragazzetti della zona – raccontano ancora sul posto – e i genitori resterebbero choccati a sapere cosa fanno i loro figlioli e le loro figliole in preda ad alcol e droga. Ma arrivano anche da diversi altri quartieri. Comprano bottiglie di super alcolici nei supermercati e poi passano la serata e la notte a ubriacarsi sino a stare male. A noi tocca ripulire il giorno dopo. Ai genitori di ragazzetti diciamo venite a fare un salto a vedere e a rendervi conto mentre alle autorità chiediamo coerenza. Se ci sono divieti, poi bisogna farli rispettare o sono solo chiacchiere da propaganda”.