Palazzo Reale GenovaGenova – La Liguria si avvia a registrare un record di Turisti per il 2023 che va finendo e Palazzo Reale lascia a casa l’architetto per “ragioni di bilancio”. A denunciarlo l’associazione “MI riconosci” che segnala che la direzione museale avrebbe deciso non confermare una dipendente della società Ales S.p.A., impiegata nel museo nel ruolo di architetto, a partire dal 1° gennaio 2024.
La notizia sarebbe arrivata con pochissimo preavviso e proprio a pochi giorni dalla trasformazione del rapporto di lavoro in indeterminato, dopo 2 anni di rinnovi del contratto a termine.

“Disattendendo – scrive l’associazione Mi riconosci – alle promesse e alle rassicurazioni fattele finora. Le ragioni sono, ancora una volta, di bilancio: per l’istituto autonomo non ci sarebbero più le condizioni economiche per mantenere il posto di lavoro”.

Il personale di Ales S.p.A. (società in house del Ministero della Cultura) – secondo la denuncia dell’associazione – viene impiegato da anni, in affiancamento ai dipendenti pubblici, per colmare le gravi carenze di personale di cui soffrono moltissimi musei statali. Questi lavoratori svolgono le stesse mansioni del personale interno, dall’accoglienza al pubblico all’assistenza di sala, dall’amministrazione agli uffici tecnici, fino ai ruoli professionali come architetti, ingegneri ed esperti del patrimonio. Si tratta, in tutti i casi, di figure essenziali per rispondere alle esigenze dei musei e delle strutture del Ministero e a garantire il loro corretto funzionamento.

“I bilanci sono in attivo – spiega Valentina Colagrossi, attivista dell’associazione Mi Riconosci? – e finora il museo ha ricevuto fondi dalla Direzione Generale Musei per coprire i costi del personale Ales S.p.A. Nel 2022 risultava inoltre un avanzo economico superiore ai 2 milioni di euro, utilizzabile per future esigenze. Non parliamo, quindi, di un istituto in crisi. Ci viene difficile credere che non sia in alcun modo possibile salvare il posto di lavoro di questa dipendente o trovare un’alternativa accettabile”.

“Riteniamo scorretto quello che sta accadendo alla nostra collega” dichiara William Lanzoni, uno dei colleghi di Ales S.p.A. che si sta mobilitando in supporto alla lavoratrice. “Si possono di certo trovare altre soluzioni per garantire la continuità lavorativa, eventualmente anche presso altri uffici ministeriali qui a Genova. Ci auguriamo che i soggetti coinvolti possano valutare una ricollocazione di comune accordo. È importante che chi di dovere si impegni il più possibile per individuare un’alternativa che possa tutelare in primis la collega, ma in generale i principi cardine costituzionalmente previsti in tema di diritto al lavoro. Oggi è capitato a lei, ma domani potrebbe succedere a chiunque altro”.