Genova – Si è tenuto oggi, lunedì 3 febbraio 2025, in Comune, il nuovo incontro sulla complessa vicenda dei lavoratori del locale Moody via XII ottobre, chiuso da settembre a seguito di un principio di incendio.
I lavoratori dovrebbero trasferirsi in altre città perché i gestori del locale hanno comunicato l’intenzione di ritirarsi dal progetto per problemi di varia natura con l’immobile che comunque risulta sotto curatela di un amministratore giudiziario in quanto proprietà delle società coinvolte nel crack finanziario del fallimento Qui Group, circostanza che lascia supporre che sarà necessaria una definizione giudiziaria della vicenda per arrivare ad affidare l’immobile (i muri) ad altra azienda che volesse subentrare.
Nel frattempo è scaduta la proroga del trasferimento concessa dall’azienda gestrice del Moody e ora i 26 dipendenti sono “licenziabili” se non si presenteranno nei nuovi posti di lavoro in diverse città italiane dove il gestore ha altri locali. Un trasloco che presuppone il trasferimento anche delle famiglie, circostanza poco probabile.
Dal nuovo incontro tra l’assessore allo Sviluppo economico, Lavoro e Relazioni Sindacali del Comune di Genova Mario Mascia e le sigle sindacali è stato fatto il punto della situazione della vertenza dell’ex Moody per trovare una soluzione utile a garantire la continuità occupazionale dei lavoratori del locale, chiuso dopo l’incendio dello scorso settembre. All’incontro ha partecipato in collegamento anche l’amministratore giudiziario Marco Bobba.
Alla fine dell’incontro è stata diffusa una nota congiunta firmata dall’assessore Mascia e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in cui si legge che, dopo aver ricostruito con l’Amministrazione giudiziaria tutte le tappe della vicenda, così come si è sviluppata al margine degli incontri in assessorato, i firmatari “auspicano che quanto prima, e al più tardi all’udienza del 28 febbraio, lo stesso amministratore giudiziario, anche nel suo stesso condiviso interesse a tutelare il patrimonio dei lavoratori dell’azienda, voglia chiedere e ottenere dal Gup l’autorizzazione necessaria alla stipula del contratto meglio visto, volto a salvaguardare la continuità occupazionale, vuoi con il soggetto che ha già perfezionato anche a mezzo pec la relativa manifestazione di interesse a subentrare, vuoi con altri eventuali soggetti, che volessero fare altrettanto nel frattempo, prendendo atto che, alla luce delle proroghe e dei trasferimenti intervenuti dal 15 novembre scorso, le energie lavorative degli occupati possono essere messe a disposizione di chiunque sia ritenuto idoneo”.
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