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Genova, nuova bocciatura del Consiglio di Stato al progetto del nuovo Galliera

Galliera nuovo ospedale progetto accesso corso SaffiGenova – Ancora una sentenza del Consiglio di Stato contro il progetto per il nuovo ospedale Galliera. Ad annunciarla il movimento indipendente per Carignano che esprime soddisfazione per la sentenza che per la seconda volta in meno di
4 anni annulla il decreto di vincolo indiretto nella parte in cui non forniva adeguata tutela al
decoro dello storico complesso ospedaliero e stabilisce che “eventuali interventi edilizi che
comportino variazioni rispetto alla destinazione d’uso storica (sanitaria) dovranno tenere conto delle caratteristiche tipologiche e stilistiche storicizzate dall’attuale contesto” ed evidenzia anche le continue gare andate deserte e la carenza di posti letto, che – secondo i Cittadini mobilitati in comitato “sarebbe ulteriormente peggiorata dal nuovo progetto, chiaramente inadeguato da ogni punto di vista: sanitario, finanziario, urbanistico, ambientale, culturale e sociale”.
Inoltre il movimento indipendente Per Carignano torna a chiedere la messa a disposizione dei posti letto nel padiglione C, riallestito durante l’emergenza covid, e di essere finalmente ascoltato per arrivare ad una soluzione concertata che tuteli sia la salute sia il patrimonio storico e ambientale.
Il comitato ribadisce che, in caso contrario, “non si arrenderà mai e continuerà a lottare per una migliore sanità pubblica per tutti, contro la distruzione delle risorse pubbliche e a tutela del patrimonio culturale e dell’ambiente”.
La sentenza 3575/2025, pubblicata in data odierna dalla VI sezione del Consiglio di Stato, per la seconda volta in meno di 4 anni , boccia l’operato della Soprintendenza che, sempre secondo i ricorrenti – “in modo totalmente adesivo al progetto del Nuovo Galliera, aveva emanato dei decreti di vincolo indiretto che non ponevano alcuna tutela al complesso ospedaliero storico”.
“I giudici di Palazzo Spada – spiegano al Movimento – hanno riconosciuto le nostre tesi e “il provvedimento impugnato deve essere annullato limitatamente alla parte in cui dispone che “[a] tutela delle condizioni di decoro complessive, eventuali interventi edilizi che
comportino variazioni rispetto alla destinazione d’uso storica (sanitaria) dovranno tenere conto delle caratteristiche tipologiche e stilistiche storicizzate dall’attuale contesto. La lacuna che si viene a determinare con l’annullamento parziale del provvedimento dovrà essere colmata dalla Soprintendenza in sede di doveroso riesercizio del procedimento diretto ad emendare, sulla scorta del vincolo conformativo discendente dalla presente pronuncia, il vizio di istruttoria e di motivazione riscontrato.”
Il movimento indipendente per Carignano ricorda altresì che “il presidente della regione Bucci ha recentemente denunciato, ampiamente prevedibili, problemi con il programma di “ospedale di affitto” da parte di INAIL”
I Cittadini evidenziano anche le continue gare andate deserte e la cronica, deliberata carenza di posti letto, per l’incomprensibile chiusura del padiglione C, che sarebbe ulteriormente peggiorata dal nuovo progetto, chiaramente inadeguato da ogni punto di vista:
• dal punto di vista sanitario per la cronica carenza di posti letto e personale sanitario e peggiorati
dall’improvvida apertura di cantieri decennali a ridosso di un nosocomio;
• finanziario, per la mancanza di un business plan aggiornato che dia conto della sostenibilitàdell’operazione;
• per la carenza di un assetto urbanistico definitivo dell’intera area donata alla città di Genova dalla Marchesa Maria Brignole Sale, Duchessa di Galliera per il “ricovero, l’assistenza e la cura dei poveri infermi”
• dal punto di vista ambientale per l’abbattimento di centinaia di alberi e lo sventramento della collina di Carignano;
• culturale per la violazione delle volontà della fondatrice dell’Opera Pia De Ferrari-Galliera;
• e sociale per aver ignorato le richieste che gli abitanti del quartiere, oggetto della più grande operazioneedilizia a Genova dal dopoguerra, nella loro triplice veste di abitanti del quartiere, primi utenti dell’Ospedale Galliera e contribuenti delle dissestate casse liguri denunciano, inascoltati, dal 2009.
Il movimento indipendente per Carignano, che nel 2020 aveva raccolto oltre 2.500 firme, ribadisce la richiesta di riapertura del Padiglione C, rinnovato per la recente emergenza Covid-19, e tenuto da anni inspiegabilmente chiuso.
Si chiede altresì di aprire un tavolo di progettazione partecipata con la cittadinanza per il ripristino della cittadella della salute fondata dalla Duchessa di Galliera nelle sue attuali aree e strutture (20 padiglioni) da non dismettere, né demolire, ma da riqualificare a servizio delle attuali esigenze di salute e cura.
Si ringrazia il Presidente Nazionale di Italia Nostra, che ha resistito alla pressioni dell’Ente Galliera che minacciava azioni legali per la presentazione dei ricorsi, la Professoressa Francesca Mazzino che con le sue relazioni tecnico-scientifiche ha dimostrato l’inadeguatezza dei decreti di vincolo, la Signora Mariella Ratti che
ha tenacemente sostenuto le posizioni che oggi vengono finalmente riconosciute dal Consiglio di Stato.
Si ringraziano gli avvocati Prof. Mario Albero Quaglia, Rosa Pellerano, Lorenzo Barabino e Federico Traverso che hanno accuratamente illustrato le nostre ragioni in ben 4 ricorsi, oggi definitivamente accolti.
Si conclude precisando che il movimento per Carignano manterrà la posizione e continuerà ad intraprende ogni azione per una migliore sanità pubblica per tutti, contro la distruzione delle risorse pubbliche e a tutela del patrimonio culturale e dell’ambiente.

Redazione Liguria
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