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Bambino ucciso a Genova, niente permesso per Antonio Rasero

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Alessandro Mathas, il piccolo ucciso a Nervi

Genova – Niente permesso premio per Antonio Rasero, l’ex broker marittimo accusato della morte del piccolo Alessandro Mathas, il bimbo di appena 8 mesi trovato morto nel residence dove Rasero e la madre del piccolo si incontravano per consumare sostanze stupefacenti.
A ribadire il no alla possibilità di uscire dal carcere anche per breve tempo e con “permessi premio” è stato il tribunale di sorveglianza che ha esaminato la richiesta dell’uomo, oggi 43enne, che deve scontare 26 anni di reclusione per la morte del piccolo avvenuta fra il 15 e il 16 marzo del 2010 nella stanza del residence di Nervi.
Secondo il tribunale del riesame i tempi sarebbero “prematuri” anche perchè Rasero continua a proclamarsi innocente.
La vicenda aveva scosso la città di Genova e non solo con la tragedia del piccolo Alessandro che era stato trovato morto, con diverse lesioni, nell’appartamento affittato per gli incontri a base di cocaina con la madre che è stata condannata a 4 anni di reclusione per abbandono di minore e che ha già scontato la pena.
La donna aveva raccontato in Tribunale di essere uscita per acquistare altra sostanza stupefacente e che al suo ritorno aveva trovato il figlioletto morto. L’uomo invece ha sempre negato le violenze e la propria responsabilità nella morte del piccolo.
La vicenda si era però chiusa con la condanna a 26 anni di Rasero che nei mesi scorsi aveva chiesto, tramite i propri avvocati di poter uscire dal carcere per alcune ore.
Una concessione che il collegio dei giudici non ha ritenuto di accogliere anche e principalmente perché l’uomo non ha mai accettato la condanna e continua a dirsi innocente.
E’ peraltro stato accertato che Rasero ha in carcere un comportamento positivo e collaborativo e non ha creato problemi e quindi ragionevolmente chiede un “premio” per la sua condotta.
Molto probabilmente verrà concessa la possibilità di lavorare – restando nel carcere – e di partecipare ad attività disciplinari che possano aiutare anche il percorso interiore dell’uomo. A quel momento potrebbe essere possibile rivedere la decisione ma, al momento, non è pensabile che possa uscire, neppure per alcune ore.

Redazione Liguria
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