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Gaza, Ordine dei Giornalisti denuncia tentativo di black out mediatico

Gaza bombardamentiIl consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti italiani denuncia la morte di oltre 200 operatori dell’Informazione palestinesi in un anno e mezzo di guerra e il tentativo, dell’esercito israeliano di imporre un black out mediatico a Gaza impedendo l’ingresso nei territori occupati di giornalisti che vorrebbero documentare quanto sta avvenendo per una libera Informazione.
“In un anno e mezzo di guerra – scrive l’Ordine dei Giornalisti – le operazioni israeliane a Gaza hanno causato la morte di oltre 200 giornalisti palestinesi. Si tratta di un massacro senza precedenti nella storia della nostra professione, come dimostrato da un recente studio dell’americana Brown University.
Almeno 40 di questi colleghi sono stati uccisi con in mano una penna, un microfono, una fotocamera e indossando il giubbotto con la scritta “press“.
L’esercito israeliano sta cercando di imporre un blackout mediatico a Gaza, mettendo a tacere i testimoni dei crimini di guerra commessi dalle sue truppe, atti denunciati anche da ong internazionali e da organismi delle Nazioni Unite. Il tentativo di ostacolare la libera informazione è evidente anche dal rifiuto del governo israeliano di consentire alla stampa straniera di entrare nella Striscia di Gaza”.
Come organo di rappresentanza delle giornaliste e dei giornalisti, il consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti crede sia “nostro dovere non restare indifferenti e denunciare tutto questo”.
“È nostro dovere – prosegue la nota diffusa dall’Ordine – testimoniare solidarietà alle colleghe e ai colleghi palestinesi, dando un sostegno anche pratico, nelle forme che saranno possibili, senza stancarci di rivendicare il diritto di entrare nella Striscia. Questo è necessario sia per poter vedere con i nostri occhi, sia per proteggere, attraverso la presenza di media stranieri, le giornaliste e i giornalisti palestinesi che stanno mostrando un grande coraggio inviandoci le immagini e le testimonianze della drammatica tragedia che si sta consumando a Gaza.
Chiediamo pertanto alle istituzioni italiane e alla politica tutta di farsi promotrici, negli organi preposti, di ogni tipo di pressione, condizionamento e sollecitazione, affinché vengano rispettatati il diritto internazionale e la libertà di stampa nei territori occupati da Israele”.

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