Mignanego (Genova) – Un enorme nido di Vespa velutina, con migliaia di pericolosi insetti all’interno, ad un centinaio di metri dalla scuola Benedetto Croce. La segnalazione, accertata dagli esperti, arriva da via Visegni nel piccolo comune dell’entroterra genovese e preoccupa i genitori dei ragazzi che ogni giorno frequentano l’edificio scolastico. Il pericoloso calabrone asiatico, killer delle vespe e potenzialmente letale anche per le persone, è stato avvistato da residenti della zona, incuriositi da una strana forma appesa ad un albero che è andata crescendo a ritmo impressionante, dal mese di agosto.
Quello che sembrava un ammasso di foglie, visto con un binocolo, è apparso avere la tipica forma “a damigiana”, di colore cartone chiaro ma, soprattutto, punto di origine di un volo forsennato per migliaia di vespe.
La segnalazione è arrivata all’associazione Amici delle Api che da tempo combatte contro il pericoloso insetto la cui invasione è ancora largamente sottostimata dalle autorità preposte.
Sono bastate alcune immagini a far scattare il controllo sul posto e la conferma del ritrovamento sta suscitando grande preoccupazione tra i residenti della zona ma, soprattutto, tra le famiglie che hanno i bambini che frequentano la scuola Benedetto Croce che, in linea d’aria, dista meno di cento metri dall’enorme nido.
“Tutte quelle bestiacce appese all’albero ci preoccupano – spiegano i residenti – perché il ramo potrebbe spezzarsi e il nido potrebbe cadere sulla strada sottostante o, ancora, ci preoccupa il volo continuo dei calabroni che potrebbero pungere uno o più bambini e non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze.
La Vespa velutina ha una puntura dolorosa e che inietta un veleno fortemente allergizzante.
In Francia, da quando è comparsa, trasportata chissà come dall’Asia, ha già ucciso diverse persone punte dagli insetti che sono molto territoriali e aggressivi.
Nei prossimi giorni verrà organizzata una raccolta di firme tra i genitori della scuola per chiedere l’intervento del Comune e della Protezione Civile o quantomeno l’immediato interessamento dell’ente parco naturale delle Alpi Liguri, demandato da Regione Liguria al contrasto dell’espansione delle vespa velutina.
Un percorso “irto di difficoltà” secondo le associazioni degli apicoltori che denunciano dallo scorso anno che, in tutta la provincia di Genova, da Deiva Marina a Cogoleto, esiste una sola persona delegata alla distruzione dei nidi per una incredibile serie di “problemi burocratici” ben noti e che non sono stati risolti rispetto all”anno scorso, quando si sono palesati.
“In realtà – spiegano le associazioni degli apicoltori – ci sono almeno una decina di persone che hanno effettuato il corso regionale da neutralizzatore e sarebbero pronte ad intervenire, su base volontaria, per conto della Regione Liguria ma, per una serie di problemi burocratici, non possono farlo”.
Una sola persona, volontaria, impiegata a tempo pieno in uffici regionali e inserita nella Protezione Civile di Bogliasco, non riesce a far fronte alla richiesta in costante aumento, di interventi per distruggere nidi.
“Le nostre richieste a Regione Liguria sono rimaste senza risposta – denunciano le associazioni degli apicoltori – e ad oggi non sappiamo se e quando i neutralizzatori potranno entrare in azione e non sappiamo neppure il perchè”.
Nel mentre il nido di Mignanego ha fatto scattare l’allarme velutina anche lontano dal centro abitato e il ritrovamento, così addentro all’entroterra, preoccupa gli esperti perché risulta evidente che, in assenza di una concreta lotta all’insetto, presto il numero di nidi sarà tale da creare vere e proprie emergenze anche per la salute pubblica.
“In Francia – spiegano all’associazione Amici delle Api – ci sono già ritrovamenti di nidi nei tombini, nei capanni abbandonati e persino sui tralicci. Una emergenza che viene sottostimata e sottovalutata e che crescerà ancora sino ad essere incontrollabile visto che la velutina non ha nemici naturali e sembra essersi ambientata benissimo in Italia”.
La distruzione del nido al più presto, oltre ad essere una misura di sicurezza rispetto ai bambini che frequentano la scuola, è un obbligo di legge poiché la vespa velutina è un animale invasivo e “alieno” al nostro ambiente. Uccide e si ciba di api e di altri impollinatori e mette a rischio la biodiversità.
L’unione europea ne ha disposto l’eliminazione e per questo gli interventi sono gratuiti e operati da personale che fa riferimento alle istituzioni locali.
Distruggere il nido prima che compia il suo “ciclo vitale” è inoltre importante perché con l’autunno nascono nel nido i maschi e le future regine che, dopo essersi accoppiate, lasciano il nido per fondare altri nidi.
“Gli studiosi – proseguono all’associazione amici delle Api – dicono che da ogni nido possono partire decine e decine di regine pronte a fondare nuove colonie il prossimo anno. Lasciare il nido sull’albero significa rendersi complici della diffusione dell’insetto”.
Chi dovesse avvistare un nido o qualcosa che possa creare il dubbio che possa esserlo, può contattare l’associazione Amici delle Api su Facebook o alla pagina Vespa velutina Genova e Provincia, nata proprio per raccogliere le informazioni e scambiare notizie sull’insetto.
“Chiediamo a tutti di collaborare – spiegano gli Amici delle Api – condividendo le notizie e le foto dei nidi e delle vespe che non sono ancora conosciute e lanciamo un appello ai piccoli apicoltori hobbisti perchè purtroppo alcune associazioni hanno le “mani legate” e non riescono a prendere posizione su un problema sempre più grande”.
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