Rientreranno a casa nella giornata di oggi José Nivoi e Luca Viani, due dei tre genovesi fermati in modo illegale da forze militari israeliane mentre si trovavano a bordo delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.
Secondo le informazioni diffiuse dall’agenzia di stampa Ansa, un primo gruppo dei 26 italiani (su 137 totali) che hanno firmato per il rilascio immediato, per poter partire subito ma rinunciando alla difesa e ad un regolare processo – sono partiti da Eilat, in Israele, con voli di linea per Istambul della compagnia Turkish Airline che avrebbe offerto loro il volo senza spese.
Dalla capitale turca sarebbero poi ripartiti su due voli, sempre della Turkish Airlines diretti a Roma Fiumicino e a Milano Malpensa, e sono arrivati nella tarda serata di ieri.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri Tajani: “gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana”.
Il ministro – contestato dopo le dichiarazioni secondo cui il “diritto internazionale vale, ma sino ad un certo punto” ha rassicurato le famiglie dei fermati dicendo di aver “nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti“.
E’ probabile che le persone che non hanno firmato il “foglio di rilascio volontario” per evitare di essere costretti ad ammettere reati che non credono di aver commesso, siano costrette a restare in Israele, in condizioni di detenzione giudicate illegali dal Diritto Internazionale, ancora per 2 o addirittura 3 giorni, configurando per gli uffici legali che tutelano gli equipaggi della Global Sumud Flotilla, l’ipotesi di reato di sequestro di persone per l’esercito israeliano e i funzionari dello stato medio-orientale.
Nella giornata di oggi, quindi, dovrebbe far rientro a casa da Milano José Nivoi, il camallo portavoce e portabandiera protagonista da anni della mobilitazione contro le armi nei Porti e contro le violenze e i massacri a Gaza.
Dovrebbe rientrare a casa entro oggi anche Luca Viani, il cuoco che ha aderito all’iniziativa tramite Music for Peace ed era imbarcato sulla “Selvaggia” insieme a volontari provenienti da diversi paesi europei e con lui l’italiana Gessica Lastrucci.
Resta bloccato in Israele, invece, il genovese Pietro Queirolo Palmas, il ragazzo di 23 anni, appassionato di mare e che gira il mondo lavorando a bordo di imbarcazioni come marinaio che probabilmente ha scelto di non firmare il documento che, in cambio di un rapido rilascio, lo costringerebbe ad “ammettere” di aver commesso un atto illegale in contraddizione a quanto previsto nei trattati sul diritto marittimo e internazionale che garantiscono libero passaggio alle imbarcazioni che trasportano aiuti umanitari anche nel caso di blocchi navali come nel caso di Israele su Gaza.
Il ragazzo aveva raccontato che la barca All in, su cui era imbarcato, era stata colpita con getti di acqua in pressione – tipo idranti – e sostanze urticanti prima di essere assaltata e l’equipaggio arrestato in modo brutale.
I genitori del ragazzo, preoccupati per la sua ingiusta detenzione, illegale e contraria al diritto internazionale avevano scritto un accorato appello al Governo nel quale chiedevano “di intervenire al più presto per difendere un vostro cittadino e condannare l’operato illegale dello Stato di Israele, sul cui primo ministro pende un mandato d’arresto della corte penale internazionale per il reato di genocidio”.
Resta dunque alta la preoccupazione per gli italiani ancora prigionieri in Israele anche per i racconti drammatici sulle condizioni di detenzione che arrivano da chi ha scelto di rientrare prima in Italia. Racconti che parlano di spostamenti in abiti inadeguati alle temperature, di aria condizionata lasciata accesa per ore senza alcuna utilità, di digiuni forzati e mancata fornitura di generi di prima necessità e addirittura di persone lasciate senza poter bere e senza poter andare in bagno per intere giornate.
Atti che hanno fatto scattare esposti alla Magistratura affinché vengano aperte indagini per accertare se vi sia stato il rispetto delle norme sulla detenzione e degli accordi tra lo Stato Italiano e quello di Israele riguardo il trattamento riservato ai cittadini italiani.
——————————————————————————————————
Resta aggiornato con le Notizie della Liguria!
Iscriviti al canale Telegram di LiguriaOggi.it
Seguici sulla pagina Facebook
Iscriviti al canale whatsapp
Le notizie di LiguriaOggi.it viaggiano anche su Threads
Per segnalazioni alla Redazione – Whatsapp 351 5030495 – [email protected]