Genova – Lo chef Antonino Cannavacciuolo interessato a rilevare la Marinella di Nervi per trasformarla in un ristorante stellato che si affaccia sul mare. La voce – secondo quando riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX circola già da qualche tempo e i diretti interessati non confermano ma neppure smentiscono, segno che, probabilmente, qualcosa si sta muovendo davvero e il celebre locale sulla scogliera di Nervi potrebbe presto passare di mano.
Di certo c’è solo che la prima gara per affidare la consessione è andata deserta. Nessuno ha presentato offerte per rilevare la struttura che, dopo essere stata abbandonata per anni, era stata completamente ristrutturata per trasformarsi in resort di lusso per facoltosi Vip.
Un progetto forse un pò troppo ambizioso in presenza di una stazione ferroviaria – e tutto il rumore che ne consegue – e l’assenza di una vera e propria spiaggia da disseminare di lettini e per pazze notti da discoteca.
Ora si attende il secondo “passaggio” con base d’asta ridotta e maggiore possibilità di strappare una concessione a prezzi da outlet da trasformare in miniera d’oro.
Per la gara spunta anche il possibile progetto per un ristorante di lusso, affacciato sul mare e con una vista spettacolare. A “firmarlo” potrebbe essere lo ched Antonino Cannavacciuolo che nei suoi locali offre esperienza gastromiche a prezzi non proprio per tutti, a partira da 300 euro a persona.
Per aggiudicarsi la struttura – ristrutturata anche con un generoso contributo pubblico e su cui pende una indagine della magistratura contabile – lo chef stellato dovrebbe investire circa un milione e 200mila euro e, in più, dovrebbe accollarsi il completamento dei lavori con una previsione di spesa di circa 4-500mila euro.
La presentazione delle offerte è attesa per il 17 dicembre e dopo pochi giorni le buste verranno aperte e i concorrenti in gara verranno “soppesati” per garanzie e impegno economico con un versamento, a titolo di caparra del 10% della somma.
Chi si aggiundica la concessione, però, lo fa per ben 20 anni e può aggiungere alle offerte per la clientela le stanze dell’albergo ai piani superiori, le cure salsoiodiche (bagni di sole e in mare) e tutto ciò che vi ruota attorno.
In ballo anche il progetto per una banchina di attracco per yacht che potrebbe garantire una affluenza di Vip con la passione per le barche e la vela.
Su questo, però, pende la costruzione di una diga soffolta a protezione del litorale che si scontrerebbe, con quasi certi ricorsi in Tribunale, sia con gli Ambientalisti che proteggerebbero la prateria di posidonia oceanica presente sul fondale e con le associazioni che difendono il paesaggio che certo non resterebbero a guardare lo scempio di uno degli angoli più belli della costa genovese. Problemi anche con il delicati equilibri con le “periferie” che attendono da anni che le dighe soffolte vengano realizzate a difesa del litorale “di tutti” piuttosto che per quelli di pochi Vip. I soldi non bastano per fare tutto e scegliere uno o l’altra potrebbe causare pesanti fratture “interne” alla maggioranza che governa Palazzo Tursi.
































