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Bambini nati prematuri, al Gaslini 940 risonanze cerebrali alla ricerca di lesioni

incubatrice neonatoGenova – Anche all’ospedale Gaslini si celebra la Giornata Mondiale della Prematurità ricordando che l’Istituto è stato il primo in Europa ad utilizzare la tecnica SWI, fondamentale per individuare piccole lesioni emorragiche che impattano sullo sviluppo neurologico futuro
Ogni anno migliaia di bambini arrivano al mondo prima del tempo, portando con sé fragilità ma anche straordinarie possibilità di cura: in Italia i nati pretermine rappresentano il 6-7% dei nuovi nati, ovvero tutti quelli che nascono prima delle 37 settimane di gestazione. La Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre di ogni anno, è l’occasione per ricordare il percorso che l’Istituto Giannina Gaslini ha costruito accanto ai neonati pretermine e alle loro famiglie. Al Gaslini, dal 2012, tutti i neonati prematuri con peso inferiore ai 1500 grammi (1 ogni 100 neonati pretermine) vengono sottoposti a Risonanza Magnetica cerebrale prima della dimissione: un programma strutturato che ha permesso di eseguire, ad oggi, 940 esami, offrendo una valutazione avanzata dello sviluppo neurologico dei bambini più fragili.
«È bene ricordare che oggi sopravvivono anche alcuni di quelli che nascono a partire dalle 22-23 settimane di gestazione – spiega Luca Ramenghi, responsabile della Patologia e Terapia Intensiva Neonatale del Gaslini – Quanto più sei pretermine, tanto più rimani ricoverato nei nostri reparti, grosso modo fino alla data nella quale saresti dovuto nascere, a termine. Tanto più nasci pretermine tanto più sviluppi le complicanze della prematurità che possono colpire ogni organo, come l’intestino, il cuore, il polmone, gli occhi e soprattutto il cervello, o l’encefalo come lo chiamano i dottori. Questa vulnerabilità di questi organi deriva dal fatto che non sono pronti, sono immaturi, poco sviluppati rispetto a quelli dei nati a termine: in altre parole vengono esposti troppo presto alle insidie della vita fuori del grembo materno. Il nostro gruppo ed il nostro ospedale da sempre si dedicano alla prevenzione, alla diagnosi ed alla cura delle complicanze più temute, in primis quelle neurologiche della prematurità. In linea con il mondo internazionale si sono ottenute, grazie al miglioramento delle cure anche ostetriche e perinatali, la riduzione delle complicanze più temute, come la leucomalacia periventricolare e l’emorragia intraventricolare da sanguinamento della matrice germinativa».

Gli esami vengono effettuati ogni martedì pomeriggio presso il reparto di Neuroradiologia diretto da Andrea Rossi, una delle sole tre strutture italiane dedicate esclusivamente alla neuroradiologia pediatrica. La RM cerebrale, eseguita durante il sonno spontaneo dopo la poppata, permette di ottenere informazioni non rilevabili con la sola ecografia transfontanellare, come piccole emorragie cerebellari o ventricolari. L’utilizzo della tecnica SWI (Susceptibility Weighted Imaging), introdotta per la prima volta in Europa dal gruppo guidato da Rossi, ha consentito diagnosi più precoci e accurate, contribuendo a indirizzare i neonati verso percorsi riabilitativi tempestivi e mirati. Nel corso degli anni, questo lavoro ha portato alla produzione di numerose pubblicazioni scientifiche che hanno rafforzato l’approccio clinico adottato.

«La tecnica SWI è una sequenza di Risonanza Magnetica particolarmente sensibile ai depositi di sangue – spiega Andrea Rossi, direttore della Neuroradiologia del Gaslini – Utilizza le differenze di suscettibilità magnetica dei tessuti, permettendo di evidenziare anche micro-emorragie invisibili con altre tecniche di imaging. Nei neonati pretermine questo è fondamentale, perché lesioni molto piccole, soprattutto del cervelletto o dei ventricoli cerebrali, possono avere un impatto sullo sviluppo neurologico futuro. Grazie alla SWI riusciamo a identificarle con precisione, orientando fin da subito i percorsi clinici e riabilitativi più appropriati».

La sfida principale resta quella di accompagnare lo sviluppo di un cervello estremamente immaturo, che nasce anche 15-18 settimane prima del termine fisiologico, sostenendone la crescita in un ambiente altamente specializzato, aggiornato alle più recenti evidenze scientifiche e attento alla dimensione umana della cura.

Il programma per la Giornata mondiale della Prematurità 2025 al Gaslini

Oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, si è svolto un momento speciale tra famiglie e operatori, pensato per celebrare insieme i piccoli nati pretermine e il percorso di cura che li accompagna ogni giorno. L’evento, centrato sulla promozione del contatto pelle a pelle attraverso la Kangaroo Mother Care, un metodo riconosciuto a livello mondiale per migliorare il benessere del neonato e della madre, favorendo il legame affettivo, la termoregolazione, la stabilità del battito cardiaco e della respirazione per svolgere un importante ruolo neuroprotettivo.

Una mattinata dedicata all’accoglienza dei genitori e ad attività condivise con il personale medico, infermieristico e psicologico, attraverso il coinvolgimento dei volontari e delle associazioni di riferimento, tra cui Cicogna Sprint Onlus ed EU-BRAIN. È stato inoltre proposto un momento realizzato in collaborazione con la Culla Musicale, legato al percorso di musicoterapia dedicato ai piccoli ricoverati. Una giornata simbolica che mette al centro vicinanza, professionalità e collaborazione, rafforzando la rete di cura che ogni giorno sostiene i bambini prematuri e le loro famiglie.

(foto) Il neonatino, coperto e
monitorato sta per entrare nel magnete
della Risonanza Magnetica mentre la sua
testolina è già nella bobina.

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