Santo Stefano d’Aveto (Genova) – Torna la neve e torna, a favore di webcam in collegamento con il mondo intero, l’immancabile statua “fallica” realizzata a tempo di record dai “soliti noti”, goliardi della zona.
Sono stati rapidissimi anche questa volta, al rifugio del Prato della Cipolla, sulle alture avetane, i goliardi che ormai da anni intervengono ad ogni imbiancata per realizzare una statua dalle forme “vietate ai minori” proprio davanti all’obiettivo della webcam che mostra in diretta, 24 ore su 24, il panorama delle piste e dei prati, trasformati in campi innevati.
Un vero e proprio tormentone che da un lato richiama un traffico di collegamenti online con la località e dall’altro può suscitare qualche reazione scandalizzata da parte di chi non apprezza il modo di fare “marketing” per la località sciistica ligure.
Certamente così tutti sanno che a Santo Stefano d’Aveto ha nevicato abbondantemente e se questa modalità offre pubblicità gratuita, allora ben venga.
Gli inafferrabili goliardi gongolano guardando le notizie sui social e il paese si interroga se la tradizionale statua fallica sia un bene o una vergogna per la comunità.
La speranza è che non arrivi l’obbligo dello SPID per collegarsi alla webcam del rifugio del Prato della Cipolla come per altri siti “per adulti”.























