Genova – “Agende chiuse” per la prenotazione di alcuni esami specialistici nella ASL 3 Genovese e pazienti nel caos perchè non riescono a fissare gli appuntamenti necessari ad importanti verifiche delle proprie condizioni di salute o dei propri cari.
Dopo le denunce della trasmissione Report anche in Liguria ed in particolare da Genova arrivano segnalazioni di pazienti che non riescono a prenotare gli esami sulla piattaforma regionale di Prenoto Salute e vengono invitati a contattare il Cup ma, quando parlano con gli operatori, scoprono che, appunto, le liste di prenotazione sono chiuse e che gli operatori non sanno quando sarà possibile prenotarle.
L'”agenda chiusa”, come ha spiegato Report in una recente inchiesta sulla Sanità italiana, si ha quando non è possibile effettuare nuove prenotazioni per esami medici perché l’agenda di prenotazione è temporaneamente o periodicamente non disponibile.
Un fenomeno che può avvenire per mancanza di date disponibili o, come denunciato dalla trasmissione Rai, per modificare i risultati delle analisi elettroniche dei livelli di qualità del servizio prestato ai Cittadini.
Verifiche che vengono compiute dal Governo per accertare se le Regioni mantengono i livelli delle prestazioni entro determinati limiti previsti per legge.
Le normative vietano la chiusura delle agende e il Cittadino che incontri questa situazione, può provare a contattare il servizio sanitario per chiedere informazioni, presentare un reclamo formale, oppure, in alternativa, valutare l’esame privatamente rivalendosi poi sul sistema sanitario che deve corrispondere al Cittadino l’importo pagato per sostenere l’esame entro i limiti temporali prescritti dal proprio medico curante o per esigenze particolari.
Le segnalazioni riguardano in particolare alcuni esami specialistici come la “densitometria ossea”, fondamentale per verificare lo stato di salute delle ossa negli anziani o, soprattutto per le donne, per accertare eventuali gravi forme di osteoporosi.
Gli esperti consigliano di chiedere informazioni dettagliate al personale sanitario, magari tramite Pec o email inviata in copia anche al proprio indirizzo (per provare l’invio) o al call center dedicato, poiché il Cittadino ha il diritto di conoscere le ragioni della sospensione.
E’ poi possibile presentare un reclamo formale alla Asl di competenza – nel caso della Asl 3 scrivendo a [email protected] o a [email protected]
indicando il nominativo del paziente, un recapito telefonico e la numerazione della prescrizione del medico curante chiedendo il ripristino immediato della possibilità di prenotazione.
E anche possibile consultare un avvocato specializzato in diritto alla salute per valutare eventuali azioni legali nel caso in cui le richieste e le segnalazioni non ricevano risposta o non si trovi una via diversa per poter effettuare l’esame.
Le strutture sanitarie possono offrire servizi alternativi o rimandare l’appuntamento con priorità, anche attraverso la prenotazione di prestazioni private a carico dell’ASL.
La legge e le sanzioni
La Legge 266/2005 (Finanziaria 2006) vieta la chiusura delle agende di prenotazione e prevede sanzioni amministrative per le strutture che non le rispettano. Questa norma si applica sia alle strutture pubbliche che a quelle private accreditate.



























