Genova – Un chilogrammo d’oro che sparisce da un armadio della caserma dei carabinieri di Forte San Giuliano. Un’indagine delicatissima quella affidata direttamente nelle mani del procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce perchè potrebbe veder coinvolto un militare infedele o, nella migliore delle ipotesi, un addetto alla custodia piuttosto distratto che ha sbagliato a posizionare il materiale oggetto di sequstro.
A far scoprire quanto avvenuto è stata una richiesta di Equitalia rivolta alla caserma dei carabinieri che custodivano gli oggetti in oro sequestrati ai supposti componenti di una banda di ricettatori che acquistava oro e gioielli senza farsi troppe domande e poi lo rivendeva o lo fondeva in stabilimenti compiacenti.
Un chilogrammo d’oro, del valore di diverse decine di migliaia di euro, sparito nel nulla poichè, all’apertura del fascicolo che doveva contenerli, i gioielli erano spariti nel nulla, volatilizzati.
Comprensibile l’imbarazzo e doverosa l’accuratezza delle verifiche: l’armadio è custodito nella caserma dei carabinieri di Forte San Giuliano e, teoricamente, doveva essere più che al sicuro.
Le piste su cui si indaga sono due: un clamoroso errore che ha portato qualcuno a unire due quantitativi di oro e gioielli sequestrati o un carabiniere infedele che poteva accedere all’armadio e che li ha rubati.
Se l’ipotesi di un errore è quella corretta sarà facilissimo verificarlo. I gioielli sono stati semplicemente spostati e uniti ad altro materiale che, è tutt’ora nell’armadio.
Diversamente la situazione si complicherebbe maledettamente e la caserma di Forte San Giuliano verrebbe scossa da un’accusa infamante: quella che uno tra i militari non sia “specchiato” come dovrebbe essere.