Genova – Sono passati ormai 14 anni da quel tragico 20 luglio del 2001 e il “mistero” sulla morte di Carlo Giuliani divide ancora genovesi ed italiani. Oggi, la città di Genova ricorda i giorni del G8 quando la città venne blindata e chiusa alla libera circolazione dei suoi cittadini e quando venne messa a ferro e fuoco da un gruppo di vandali che cercava di mettere in cattiva luce un movimento che chiedeva diritti e di essere ascoltato.
In quei giorni ci fu l’assalto alla scuola Diaz, con 93 manifestanti feriti a manganellate dalla polizia e ci fu l’omicidio, mai chiarito completamente, di Carlo Giuliani, 23 anni.
Il ragazzo si era scagliato insieme ai manifestanti contro una camionetta dei carabinieri che era rimasta intrappolata per una manovra errata e un giovane militare esplose un colpo di pistola che lo colpì alla testa, uccidendolo sul colpo.
Oggi, alle 14, il ricordo di Giuliani in piazza Alimonda, teatro della sua morte mentre non potranno manifestare gli agenti di polizia del sindacato Coisp che però promettono una “passeggiata” in piazza.
Una scelta criticata dal Silp Cgil che la definisce “Una provocazione per far parlare di sé”.