Torino – Un paziente visitato da un esperto epatologo che indossa i Google Glass e altri 25, connessi con lo stesso apparecchio, potranno assistere in diretta anche se collegati da diverse località italiane.
Un consulto in diretta di più specialisti per il primo esperimento italiano di visita medica condivisa con i celebri occhiali a realtà aumentata inventati dal colosso americano Google.
L’esperimento avverrà questa mattina, a Torino, all’ospedale Molinette della Città della Salute. Ben 25 esperti provenienti da tutta Italia potranno partecipare alla visita medica “condivisa” di un paziente affetto da una grave forma di cirrosi causata da una forma particolarmente grave di epatite da Virus C.
Il medico eseguirà la visita in ospedale e, contemporaneamente, i 25 specialisti potranno assistere alle operazioni come se si trovassero fisicamente presenti in sala operatoria dove, ovviamente, non sarebbe possibile far presenziare un numero così alto di specialisti.
La tecnica, inoltre, consentirebbe agli stessi medici specialisti, di effettuare la stessa esperienza restando nei loro studi professionali o addirittura a casa.
La tecnologia messa a punto da Google, infatti, permette di condividere le immagini riprese da un operatore e trasmesse direttamente sulle lenti degli occhiali indossati da un numero indefinito di persone, in questo caso i 25 specialisti.
L’esperimento viene condotto durante il Convegno “Cirrosi HBV/HCV: la fine di un incubo?”, che si terrà dalle ore 9 del 20 e del 21 ottobre nell’Aula Palmas degli Ambulatori di Gastroenterologia della città della Salute di Torino (presso l’ospedale San Giovanni Antica Sede di via Cavour 31), organizzato dal professor Mario Rizzetto e dal dottor Federico Balzola.
“E’ solo una delle tante applicazioni mediche possibili – afferma il dottor Balzola – che permetteranno di migliorare la diffusione delle informazioni in modo molto più pratico anche a distanza di molti chilometri, garantendo l’assoluta veridicità. E’ una tecnica ormai già “vecchia” per non essere utilizzata in modo diffuso ora in medicina. Eviterebbe molti sprechi di tempo e migliorerebbe in modo esponenziale le conoscenze.” Nel corso del convegno anche altre manovre strumentali invasive su pazienti con cirrosi sono state finalmente “viste” in diretta dai medici permettendo loro di sapere finalmente nella pratica come realmente si svolgono. L’esperienza condivisa fuori dall’ospedale rappresenta il futuro, grazie a piani di inquadramento ed audio sovrapponibili alla presenza dello stesso esperto accanto a noi. “Abbiamo mostrato il punto di vista di chi opera a colleghi in un’aula ad alcuni chilometri dalla nostra sala vedendo e sentendo quello che vedeva e sentiva il sottoscritto presente in loco”.
Le applicazioni in campo medico sono solo iniziate ma si intravedono enormi potenzialità.