Verona – Blocchi del traffico a targhe alterne inutili per prevenire o curare l’emergenza malattie respiratorie. Ne sono convinti i medici che si riuniranno a Verona per la XIX edizione del Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie.
Oltre 300 specialisti in asma bronchiale discuteranno degli ultimi studi e delle nuove cure ma analizzeranno anche il problema sotto il profilo dell’inquinamento dell’aria e i suoi effetti sulle malattie respiratorie.
dal 14 al 15 gennaio presso il Centro Congressi Hotel Leopardi. Oltre 300 gli specialisti invitati, provenienti da tutta Italia.
Durante il congresso, dunque, si parlerà anche di inquinamento e, in particolare, verranno esaminati i provvedimenti anti traffico ed anti inquinamento più diffusi ed utilizzati in Italia: le targhe alterne.
Provvedimento che, secondo i medici che studiano le malattie respiratorie, non sono risolutivi ma rappresentano invece uno “sforzo inutile” per via delle troppe deroghe ma, soprattutto se attuato un paio di giorni l’anno: durata che non consente alcun tipo di abbassamento delle soglie richieste.
Secondo i medici, infatti, per avere un minimo di impatto sulla qualità complessiva dell’aria, i blocchi del traffico dovrebbero avere cadenza mensile.
“Migliorare la situazione è possibile, ma queste politiche devono essere attuate con fermezza per scendere sotto la soglia di sforamento – spiega il Prof. Dal Negro – Purtroppo il modello non può essere mantenuto a lungo: pena il blocco del nostro consolidato modello di vita, di trasporti, e di sviluppo economico. Le reali soluzioni al problema dell’inquinamento nelle piccole e grandi città sono la riorganizzazione seria dei trasporti pubblici, il consumo incontrollato del territorio, il controllo e la verifica seria delle emissioni domestiche da riscaldamento, la riduzione dei trasporti su gomma. Tutti questi, però, sono interventi strutturali che prevedono grandi cambiamenti del nostro modello economico“.
L’emergenza delle malattie respiratorie è ormai evidente anche agli addetti ai lavori e nelle zone dove il fenomeno si presenta, con ristagno di aria satura di sostanze pericolose, è ormai diventata la terza causa di morte in entrambe i sessi.