Adelaide (Australia) – Una sorprendente scoperta dalla Flinders University di Adelaide, in Australia. Le bucce degli agrumi, mischiate con gli scarti del petrolio, potrebbero rendere potabile l’acqua di mari e fiumi. Va da sé che, se i risultati dello studio venissero confermati, molte situazioni di disagio dovute alla carenza d’acqua potabile potrebbero trovare una soluzione. A rendere ancor più entusiasmante la scoperta, la natura decisamente “low cost” dei materiali in questione.
Secondo quanto scoperto dai ricercatori australiani, un mix di zolfo (ottenuto dagli scarti del petrolio) e di limonene (dalle bucce) genererebbe un polisolfuro in grado di “mangiare” il mercurio, elemento che rende l’acqua non potabile. La somma dei due materiali formerebbe infatti un collante in grado di bloccare la circolazione del mercurio. L’obiettivo dei ricercatori sarebbe quello di creare con questo materiale dei rivestimenti per le tubature, rimuovendo così il mercurio.