Genova – Pensavano di aver beffato le “ronde” dei cittadini ma, alla fine, sono stati identificati ed arrestati. I vandali che da settimane seminavano danni e paura nella zona della Val Polcevera, sono stati acciuffati e denunciati alle autorità.
A fermarli un gruppo di residenti di Certosa che, dopo la “passeggiata” di venerdì, che non aveva fatto scoprire i responsabili, si sono organizzati in piccoli gruppi ma, soprattutto, in forma anonima e senza pubblicizzare le uscite serali.
Il gruppo ha seguito alcune persone già sospettate e le ha colte sul fatto chiamando subito le forze dell’ordine che sono intervenute.
Si chiude così una lunga sequenza di danneggiamenti che ha colpito decine e decine di auto posteggiate nella zona di Certosa, di Fillea, di Teglia e Bolzaneto.
Vetri rotti ma anche serrature forzate per commettere piccoli furti di spiccioli e oggetti da rivendere o, forse, solo da conservare come trofei.
Non è infatti ancora chiaro il motivo dei raid, compiuti spesso usando un martelletto di emergenza di quelli presenti sugli autobus e sui treni proprio per rompere i vetri in caso di necessità.
E proprio uno di questi martelletti, trovato sotto all’auto di un disabile e anch’essa danneggiata senza scrupoli, potrebbe mettere nei guai le persone fermate ieri sera.
Se le impronte digitali presenti sul martelletto corrispondessero, infatti, si potrebbe provare che i raid sono stati compiuti dalle stesse persone.
Dalle prime indiscrezioni sembra che i responsabili siano due ragazzi poco più che vent’enni. Ancora misteriosa la motivazione del gesto ma, se trovati colpevoli, i due rischiano di dover risarcire migliaia e migliaia di euro di danni provocati nei diversi blitz.
Chi ha subito danni, infatti, può chiedere di essere risarcito dagli autori degli atti di teppismo.