Washington DC – Qualche centimetro d’altezza in più, ma anche rischi per muscoli e ossa e per la vista. La Nasa ha raccolto alcune delle conseguenze riscontrate sugli astronauti che hanno trascorso all’incirca un anno nello spazio, e stilato una lista delle 6 principali. Alle ricerche dell’agenzia collaborano diversi astronauti, tra cui lo statunitense Scott Kelly, che, tornato solo pochi giorni fa da una missione di 340 giorni, si è reso conto di aver guadagnato ben 5 centimetri d’altezza. Il curioso effetto è dovuto all’assenza di forza di gravità, che consente alla colonna vertebrale di allungarsi. Dopo poche ore sulla terra, Kelly è però tornato alla sua altezza originale, la stessa del gemello Mark, un ex astronauta che collabora anche lui con gli studi della Nasa.
Questo l’elenco dei 6 effetti della vita spaziale sull’organismo umano riscontrati dall’agenzia spaziale statunitense:
1 – L’assenza di gravità modifica i fluidi nel corpo, con possibili danni o addirittura la perdita della vista. Questo effetto può essere reso più grave da alcune caratteristiche del dna o dalla scarsità di vitamina b;
2 – Deterioramento di muscoli e ossa: alcuni astronauti arrivano a perdere il 2% della densità ossea di mese in mese, più del doppio di quella persa da un adulto in un anno;
3 – Altezza: come visto nel caso di Kelly, l’assenza di gravità allunga la colonna vertebrale e si guadagna qualche centimetro in altezza. Si tratta però di un effetto transitorio, una volta tornati sulla terra i centimetri guadagnati si perdono nel giro di poche ore;
4 – Malfunzionamento del sistema immunitario. Su questo punto la Nasa non ha ancora trovato possibili spiegazioni;
5 – Rischio di cancro: gli astronauti sono soggetti a maggiori radiazioni, e privi della protezione dell’atmosfera terrestre. La Nasa sta studiando le contromisure per limitare questo grave rischio;
6 – Effetti psicologici duraturi dovuti a isolamento: si tratta forse del più misterioso degli effetti su cui la Nasa sta studiando.