Genova – La Nidec Asi, ex Ansaldo Asi, proprietà della Nideco Corporation, ha licenziato 55 lavoratori, di cui 30 dei 123 operatori dello stabilimento genovese, e lo ha fatto utilizzando la forma dei trasferimenti coatti nella sede di Monfalcone.
Questo ha provocato le reazioni dei lavoratori e la Fiom-Cgil di Genova ha deciso di opporsi ad una operazione che, a loro dire, annuncia la chiusura globale dell’intero sito produttivo genovese.
La Fiom, insieme alla RSU aziendale ha così deciso di indire uno sciopero ed una manifestazione per invocare la prosecuzione dell’utilizzo del contratto di solidarietà andando in questo modo a salvaguardare lo stabilimento genovese ed avere il tempo di riqualificare il personale anziché affidarsi a consulenti esterni.
Alla luce di tutte queste considerazioni, la Fiom ha dichiarato uno sciopero di quattro ore oggi, martedì 19 aprile, dalle ore 8.30 con il concentramento davanti alla portineria dello stabilimento ed un successivo corteo per le vie cittadine.
riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota della Nidec ASI Spa
Ieri Nidec ASI SpA ha presentato alle Organizzazioni Sindacali informazioni dettagliate sulla Nuova Organizzazione aziendale. L’incontro ha messo in luce l’andamento dell’azienda che necessita un forte aumento della capacità produttiva di alcuni settori di business e contemporaneamente avvia una riorganizzazione tra le competenze e focus produttivi e commerciali delle diverse sedi italiane.
Nidec ASI nasce nel giugno 2012 dall’acquisizione di Ansaldo Sistemi Industriali Spa (ASI) da parte di Nidec Corporation (NYSE:NJ). L’azienda punta oggi ad ottimizzare la propria produzione ed orientare le professionalità e le competenze distintive verso applicazioni e mercati in crescita. In particolare i prodotti progettati e realizzati dalla sede di Monfalcone (GO) stimolano un effetto traino su tutta l’azienda, con una crescita che ha richiesto e richiede l’inserimento di nuovo personale. A fronte di una localizzazione produttiva che necessita di sostegno alla produzione ci sono altre due sedi, Genova e Montebello Vicentino, che soffrono della negativa congiuntiva del settore siderurgico.
Nell’incontro di ieri l’Azienda ha anticipato alle Organizzazioni Sindacali la volontà di bilanciare con efficacia questa situazione di mercato a due velocità attraverso il trasferimento a Monfalcone di 30 persone da Genova e 25 da Montebello Vicentino entro la metà di maggio.
L’azienda vuole così salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti di queste due sedi e dare nuova forza allo slancio produttivo ed al business motori e generatori di Monfalcone che oggi richiede nuovi inserimenti. Di fronte a questa situazione di mercato la soluzione interna, pur con i disagi che uno spostamento implica, è quella auspicata e promossa dall’azienda anche per scongiurare licenziamenti nei siti di Genova e Montebello.
Il prossimo incontro di approfondimento con le Organizzazioni Sindacali è stato fissato il giorno 21 aprile