Roma – Numeri che parlano di una situazione non ancora risolta, ma in fase di miglioramento quelli che individuano in 3,2 miliardi di persone i soggetti ancora esposti, nel 2016, al rischio di contrarre la malaria.
Il dato è stato diffuso ieri dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms, ndr) in occasione della “Giornata Mondiale della Malaria”.
Durante il “World Malaria Day 2016” si è sottolineato come questo dato, secondo cui quasi due terzi della popolazione mondiale risulterebbe esposta al rischio di contrarre la malattia, sarebbe in costante recessione in diversi paesi del mondo, tra cui la stessa regione europea.
In Europa non si sarebbe registrato nessun caso nel 2015, così come accaduto nel 2014 in altri otto paesi del mondo non facenti parte del “vecchio continente”, come Argentina, Costa Rica e Paraguay per quanto riguarda il Sud America e come Iraq, Oman ed Emirati Arabi Uniti per quanto riguarda il territorio mediorientale.
Ulteriore dato confortante quello riguardante i decessi causati dalla malaria a partire dagli anni Duemila, che hanno permesso di ridurre il tasso di mortalità di addirittura il 60% in soli 15 anni.
Di fronte a questi dati positivi l’obiettivo che l’Oms si prefigge è quello di eliminare la malattia da almeno 35 paesi entro il 2030 sfruttando i nuovi strumenti e l’elaborazione di nuove tecnologie mediche e di prevenzione.