Genova – Aprirà il prossimo 13 ottobre la mostra dedicata a Domenico Piola, uno degli artisti di maggior spicco nella cultura barocca genovese, dal titolo “Domenico Piola 1628-1703. Percorsi di Pittura Barocca”.
Ad ospitare la prima monografica dell’artista genovese, visitabile fino al 7 gennaio 2018, è Palazzo Nicolosio Lomellino, splendido gioiello del 1563 che si affacia su via Garibaldi e che alle spalle conserva ancora lo straordinario giardino segreto.
Una cornice importante, dunque, per la mostra che ospiterà al suo interno 50 opere, alcune delle quali inedite, e che coinvolge i Musei di Strada Nuova con sedi espositive a Palazzo Rosso e a Palazzo Bianco, così come altri poli cittadini a formare un percorso che ricostruisce le fasi creative dell’artitista con la presenza di ulteriori 100 opere circa.
Domenico Piola è stato tra gli artisti genovesi più produttivi, capace di apprendere e citare altri maestri, soprattutto nelle sue opere giovanili, e creando una bottega che nel corso degli anni ha acquisito il monopolio incontrastato di tutte le arti, portando avanti un linguaggio moderno e spettacolare tanto da portare l’artista nei maggiori cantieri ad affresco come formatore di una serie di allievi che hanno tramandato la sua eredità.
Curatore della mostra promossa dall’Associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova Onlus è Daniele Sanguineti, ricercatore di storia dell’arte moderna presso il D.I.R.A.A.S. dell’Università di Genova.
Proprio lo stesso curatore racconta: “Le opere e la moderna sigla stilistica di Domenico Piola erano molto apprezzate nella Genova del Seicento, come dimostra la committenza locale e nazionale, in particolare i prestigiosi lavori eseguiti per il ‘principe delle arti’ a Roma, Nicolò Maria Pallavicini. L’opera di Piola non è mai stata presentata al pubblico in un evento espositivo specifico, ci sembrava quindi giunto il momento di offrire un’occasione unica per ammirare i suoi dipinti, il valore e la grande forza espressiva. Un omaggio alla Genova del Seicento, quindi, attraversi i fasti pittorici di uno dei suoi principali interpreti“.
Una mostra che quindi vuole celebrare il genio del Piola grazie ad un percorso espositivo che si articola seguendo le tre fasi creative dell’artista.
Si parte dagli esordi con i modelli di riferimento che si ritrovano citati nelle opere e si passa ai rapporti con Giulio Cesare Procaccini, e ancora gli incontri con il mondo della scultura e Pierre Puget. Di grande interesse è l’esempio di collaborazione con Stefano Camogli, naturamortista nonché cognato del Piola.
Straordinaria è anche la serie di esercitazioni sul tema della Natività, fortemente influenzata dal grande esempio di Grechetto, e la capacità del pittore di trovare una propria cifra stilistica con le strutture narrative piolesche dello spazio, il gesto e gli affetti.
Accanto alla sede espositiva di Palazzo Lomellino si ritrovano anche i poli di Strada Nuova con Palazzo Bianco e Palazzo Rosso. Qui sarà presentata un’altra parte dell’attività del Piola, inoltre, proprio a Palazzo Rosso sarà possibile vedere una cinquantina di disegni, molti dei quali inediti, estratti dal Civico Gabinetto Disegni e Stampe, che custodisce un’ampia raccolta, la più grande al mondo riguardante la grafica piolesca.
In proposito, Margherita Priarone, curatrice della sezione di grafica del Gabinetto Disegni e Stampe spiega: “Domenico Piola mostrò nel disegno su carta, a matita o a inchiostro, freschezza e capacità non comuni, passando a ‘disegnare al tavolino’ ogni sera. Nel mezzanino di Palazzo Rosso verrà presentata una selezione di fogli dalle raccolte del museo, caratterizzati da tecniche e livelli di elaborazione differenti: numerosi progetti per pale d’altare e affreschi, ma anche disegni per dipinti “da stanza”, per sculture marmoree, apparati effimeri, casse processionali, fino a modelli per una tipologia di intaglio ligneo specificamente genovese, ovvero la decorazione delle navi”.
Tutta la città sarà coinvolta da questa importante esposizione che vede partecipare anche Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, il Museo di Palazzo Reale, Palazzo del Principe, il Museo Diocesiano, il Museo di Sant’Agostino, il Museo dell’Accademia Ligustica e Palazzo San Giorgio.
Una vera e propria Piolamania vuole invadere la città con la proposta, accanto al percorso principale, di un secondo percorso che coinvolgera chiese e palazzi privati aperti appositamente: da Villa Balbi allo Zerbino, alla chiese della Santissima Annunziata, dei Santi Vittore e Carlo, di San Filippo Neri, di San Siro, San Luca, Santa Maria delle Vigne, Santa Maria di Castello, San Donato, Chiesa del Gesù, Santa Marta e la Basilica di Nostra Signora Assunta di Carignano.
La mostra ha ottenuto il riconoscimento ministeriale di rilevante interesse scientifico.
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