Genova – Un vero e proprio ribaltone quello andato in scena oggi, nella sala rossa del Comune di Genova dove il consiglio ha votato a favore della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti ma, soprattutto, alla commissione speciale che dovrebbe indagare su fenomeni di intolleranza, razzismo e anti-semitismo, in rispetto delle vigenti normative e con particolare riguardo per i Social.

Il Centrodestra, che in Parlamento a Roma, aveva fatto discutere per non aver applaudito la senatrice e il suo intervento a favore della commissione – poi comunque varata – che sorveglierà eventuali derive neo-naziste o il diffondersi di ideologie anti-semite o comunque che possano istigare all’odio razziale, ha invece approvato il documento che ricalca quello già approvato in Regione Liguria con analogo “colpo di scena”.

Una scelta che rende ancora più incomprensibile la scena, diffusa dai Media di tutto il mondo, in cui la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione nei campi di sterminio nazista, viene applaudita da gran parte del Parlamento italiano e con la parte dell’aula occupata dal centro destra che resta in silenzio, seduta e senza battere le mani.
Un episodio che aveva suscitato grandi polemiche e accuse di non voler combattere la deriva razzista e anti-semita con la forza necessaria e con la coesione di tutto il Paese.

A far nascere qualche “dubbio” e probabilmente il grande “malinteso”, il timore che la commissione potesse diventare uno strumento di censura per dichiarazioni politiche divergenti ma non per questo inquadrabili nel razzismo o nell’antisemitismo o nell’istigazione all’odio.

Resta la perplessità per tutti i post sui social e i commenti di alcuni politici di centro-destra, fatti nelle ore successive allo “scandalo Segre”, e che oggi sembrano sbugiardati dalla stessa maggioranza che governa in Comune, a Genova.
Politici di centro-destra costretti a fare marcia indietro, sconfessando quanto precedentemente dichiarato ma non rimosso dalla time-line dei loro profili social.