orche genovaGenova – Prosegue il monitoraggio della famiglia di orche che, da oramai undici giorni, si trovano nelle acque antistanti al porto di Prà.

Un evento eccezionale, che non si verificava dal 1985 quando alcuni esemplari furono avvistati a Sanremo e a Finale Ligure.

Le attività di monitoraggio vedono coinvolte le unità navali e aeree della Capitaneria di Porto e prevedono anche la raccolta di materiale foto e video per i successivi studi scientifici.

Nel corso delle uscite in mare sulle motovedette della Guardia Costiera sono stati ospitati esperti di ISPRA, Tethys, Università e Acquario di Genova, che stanno studiando il comportamento degli animali per comprendere quali motivazioni li spingono a permanere nell’area.

Dopo il decesso del cucciolo, si era sperato per la partenza della famiglia di orche. A oggi, i quattro esemplari adulti si allontanano, a giorni alterni, di qualche miglio, probabilmente per nutrirsi.

Le orche, infatti, hanno bisogno di circa un quintale di pesce a giorno, quantità che non possono reperire nello specchio d’acqua in cui stazionano.

Da alcuni giorni i cetacei vengono anche monitorati acusticamente con degli idrofoni, particlari microfoni che registrano le vocalizzazioni emesse dai mammiferi.

Queste registrazioni sono raccolte dal dipartimento di fisica dell’Università di Genova, dall’Istituto nazionale di fisica nucleare, dall’Università di Torino e dall’Acquario di Genova con sensori acustici calati dalle unità della Guardia Costiera.

Inoltre, un idrofono è stato anche fissato sul fndale marino da NAUTA Scientific, per tracciare le vocalizzazioni nell’arco della giornata.

Nello specchio d’acqua è ancora in vigore l’ordinanza 415/2019 di limitazione delle attività e i pattugliuamenti servonio proprio a far rispettare la limitazione di traffico, sosta e attività subacquea nella zona.

L’invito rivolto alla cittadinanza che dovesse avvistare, in mare o sulla spiaggia, eventuali carcasse di animali a non avvicinarsi per evitare rischi per la salute umana, e a contattare immediatamente la Guardia Costiera al numero 1530.