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Aggiornamento delle 16

Nessun “caso sospetto” di Coronavirus in Liguria. A confermarlo la struttura sanitaria regionale di Alisa che ha precisato la situazione per evitare la diffusione di preoccupazione ingiustificata.
L’equivoco è nato perché è effettivamente scattato il protocollo previsto nei casi di segnalazioni alle autorità di possibili casi ma questo non significa automaticamente che si tratti di un “caso sospetto” per il quale devono sussistere diversi elementi come sintomi di una forte influenza o problemi respiratori, la possibilità di un contatto con persone già con infezione conclamata o la permanenza nei luoghi dell’infezione in un periodo non superiore a 15-20 giorni.
Nel caso di Genova uno studente cinese del Conservatorio ha presentato problemi respiratori (probabilmente per un attacco di asma) e le persone che erano presenti hanno chiamato il 118 parlando, appunto, di problemi respiratori di un cittadino cinese che, in particolare, era tornato (più di 30 giorni fa) da un viaggio in Cina.
Il protocollo anti coronavirus è scattato come previsto ma già all’arrivo in ospedale, nel reparto malattie infettive, un primo colloquio con i medici ha permesso di ridimensionare il “caso” poiché lo studente era appunto tornato in Italia da ben più di 15-20 giorni.
Le successive analisi hanno confermato che non si tratta di un caso di infezione.

Genova – Un nuovo caso sospetto di infezione da Coronavirus viene segnalato nel capoluogo ligure dove l’emergenza è scattata la notizia di un trasferimento in corso, destinato all’ospedale San Martino, di un giovane sui vent’anni che sarebbe appena rientrato da un viaggio in Cina.

Il giovane si è sentito male presso la sua abitazione ed è stato trasferito in ospedale con un trasporto particolare del 118 che ha previsto l’uso di speciali attrezzature per mantenere l’isolamento del paziente e per garantire la sicurezza degli operatori.

Il giovane presenterebbe i sintomi di una forte influenza che potrebbero corrispondere anche con alcuni presenti nelle infezioni da coronavirus.
Per precauzione il paziente verrà posto in isolamento e sono scattati tutti i protocolli previsti in attesa che venga confermata o meno la presenza del virus che in Cina continua a uccidere anche se il numero dei contagiati è in calo.