ponte morandi crollatoGenova – La Giunta che guida il Comune ha approvato l’istallazione di una “radura della Memoria” nel Parco del Ponte ma c’è chi porta avanti il progetto di una “colonna infame” da dedicarsi a chi ha causato la morte delle 43 persone coinvolte nel crollo del Ponte Morandi.

In attesa della sistemazione definitiva del Parco del Pone e di un memoriale dedicato alle vittime del tragico crollo del 14 agosto 2018, nascerà un’istallazione provvisoria denominata “Radura della Memoria che, fino al momento della realizzazione definitiva del Memoriale previsto nel futuro parco del Ponte, anticiperà l’apertura della piazza tra Via Fillak e Via Porro dedicata al ricordo delle 43 vittime della tragedia.

Il progetto dell’installazione provvisoria è stato approvato nella seduta di Giunta di ieri pomeriggio ma c’è chi sa lavorando al progetto che vorrebbe la costruzione di una vera e propria “colonna infame” come quella che, anticamente, si dedicava a chi si macchiava di crimini particolarmente gravi e veniva marchiato a vita con un simbolo che ricordava alla cittadinanza tutta le sue “miserie”.
Ancora non è chiaro a chi verrebbe dedicato il monumento ma di certo i candidati non sono molti.

La Radura della memoria, invece, sarà un’opera di forte impatto emotivo: un cerchio dal diametro esterno di circa 50 metri, composto da 43 alberi di specie diverse disposti su un podio in legno largo circa 7 metri e alto 45 cm da terra.
In mezzo, una radura che fungerà da piccola agorà per gli abitanti di Via Fillak e Via Porro e del quartiere di Certosa, dove – rispettando le indicazioni per il necessario distanziamento interpersonale – sarà possibile trascorrere del tempo per commemorare, riposare e meditare.

L’opera vuole legare il ricordo delle vittime alla città, al quartiere, ma anche a una visione d’insieme del futuro parco: in attesa che l’area del Giardino della Memoria sia disponibile, l’installazione sorgerà negli spazi nei quali è prevista la realizzazione della grande piazza pubblica denominata “Genova nel Bosco”, che diventerà un luogo attivo del quartiere, abitato e animato, ma anche una piazza che rimanda alla ricca cultura di Genova e della Liguria.

Il valore simbolico dell’installazione è accentuato da un altro legame, quello con la zona delle Foreste Carniche, nel Friuli Venezia Giulia, colpita nello stesso 2018 da un evento che (come la tragedia del Ponte per Genova) ha avuto devastanti ripercussioni sulle persone, sul contesto sociale e sull’ambiente: la tempesta Vaia, che il 29 ottobre di quell’anno ha provocato l’abbattimento di milioni di abeti e distrutto un’area di 41 mila ettari di boschi.

Il podio di legno circolare dell’installazione sarà realizzato proprio con il legname proveniente da quell’area: un altro segno di rinascita e della volontà di andare avanti e costruire insieme, che racchiude pienamente l’idea di nuovo spazio pubblico del futuro Parco del Ponte.

Lavorano più “sottotraccia” gli organizzatori del progetto per la costruzione della Colonna Infame, un monumento che sarà una condanna della Storia a chi ha provocato anche solo non occupandosene, il crollo.