palazzo di Giustizia genova

Genova – Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso dell’uomo di 42 anni morto nella sua abitazione di Marassi, positivo al coronavirus-covid e con i sintomi di una grave forma di infezione.
L’uomo da giorni aveva febbre alta e forti problemi respiratori ma, secondo quanto denunciato dai familiari, nessuno si sarebbe presentato a casa per accertare le sue condizioni di salute nonostante la segnalazione del suo stato di salute.

I familiari di Antonio Adriano Solis Tomala hanno annunciato di voler presentare un esposto denuncia alla magistratura perché si indaghi su eventuali omissioni nella procedura di accertamento delle reali condizioni di alute dell’uomo e sull’eventuale necessità di un suo ricovero in ospedale.
L’invito a restare a casa e ad aspettare gli accertamenti anti covid, senza presentarsi in ospedale, potrebbe – se confermato – aver giocato un ruolo della morte dell’uomo.

Una rapida evoluzione del quadro clinico, con sintomi che sono andati via via peggiorando, ha spinto i familiari dell’uomo, residente in via Ponterotto a Marassi, a chiamare i soccorsi nella notte tra giovedì e venerdì ma all’arrivo del 118, il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

Ora i familiari della vittima chiedono alla Giustizia di accertare se è stato fatto tutto il necessario per salvare la vita al loro congiunto o se, come temono, qualcosa nell’organizzazione della gestione dell’emergenza coronavirus abbia giocato un ruolo nella tragedia.
Il medico legale intervenuto nell’abitazione di Marassi ha disposto l’autopsia per chiarire con precisione le cause del decesso e il risultato potrebbe far scattare un’indagine della magistratura.