Genova – Telecamere sui semafori di corso Italia e “puntate” sulle piste ciclabili. In molti oggi hanno notato gli operai del Comune al lavoro lungo il percorso che dalla Foce arriva a Boccadasse e viceversa. Molte le segnalazioni di piccole telecamere, diverse da quelle usate per i Tred, posizionate in corrispondenza degli impianti semaforici.
Il sospetto degli automobilisti e dei motociclisti è che presto saranno attivate per rilevate (e sanzionare?) chi passa sulle piste ciclabili riservate alle biciclette tra le proteste dei genovesi ed in particolare di chi percorre il tratto di strada per motivi di lavoro.
“Di certo non multeranno chi va in bici e passa con il rosso – scherzano alcuni segnalatori – quelli non hanno casco, non hanno targa e non hanno assicurazione e possono fare quello che vogliono con il codice della Strada. Più probabile che siano per noi (motociclisti) e per farci andare in coda come le auto”.
Che si tratti di impianti di sorveglianza non ci sono dubbi. Troppo “concentrate” le videocamere e tutte puntate in corrispondenza dei semafori e degli incroci.
“Sarebbe interessante sapere cosa dovrebbero sorvegliare – proseguono i segnalatori – perchè se davvero dovessero riprendere le targhe di chi oltrepassa le righe e “invade” le piste ciclabili magari deserte e per non restare in coda, sarebbe davvero il momento di una bella protesta di massa”.
Il sospetto di nuove telecamere per sanzionare automobilisti e motociclisti indisciplinati si diffonde sulle pagine social create da chi le piste ciclabili proprio non riesce a digerirle ma la protesta, nel caso di conferma sull’uso, potrebbe divampare coinvolgendo anche chi sceglie di usare scooter e moto per andare in ufficio.
“Siamo la città d’Italia con il maggior numero di moto e scooter – spiegano – e certamente siamo un aiuto per il traffico genovese. Non andiamo in bici ma nello spazio di un’auto ci stanno 4 scooter. Se ci fanno arrabbiare vorrà dire che prenderemo tutti l’auto o ci metteremo in fila come se fossimo in auto e qualcuno ci spiegherà perchè tanto odio per le due ruote a motore e tante cure per chi pedale il sabato e la domenica e usa l’auto se piove. Noi sulle due ruote ci andiamo con qualunque tempo e pensiamo di aver diritto ad un pò di rispetto”.
Perplessi anche gli automobilisti, già infuriati per la decisione del Comune di ridurre ad una sola corsia per senso di marcia una delle arterie cittadine più trafficate.
“Le piste ciclabili sono per lo più deserte – spiegano – e se anche il numero di chi usa le bici dovesse raddoppiare a Genova, non giustificherebbe un provvedimento di questo tipo. Giusto fare corsie dedicate ma non certo sottraendo spazio a chi va al lavoro e non a divertirsi. Se arriveranno le telecamere si dovrà davvero protestare sul serio”.
Anche chi “difende” l’uso delle biciclette storce il naso a vedere le nuove telecamere e si augura che non si tratti dell’ennesimo provvedimento destinato a far cadere una pioggia d sanzioni per brevi e innocue “invasioni” di corsia quando le piste sono deserte, come nella maggior parte del tempo.