ponte morandi tramontoGenova – La possibilità del crollo di ponte Morandi già prevista nelle conversazioni tra responsabili di autostrade per l’Italia già cinque anni prima che avvenisse. E’ quanto emergerebbe dalle indagini secondo il quotidiano La Repubblica che anticipa ampi stralci delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza sul crollo e che sarebbero in mano degli inquirenti che seguono il caso.
Frasi contenute nella documentazione che, se confermate, getterebbero una nuova ed ancora più inquietante luce sulle responsabilità gravissime di alcuni vertici dell’azienda.

Secondo quanto citato da la Repubblica infatti, già nel 2013 si parlerebbe di un “evento catastrofico che poteva verificarsi ritardando gli interventi di manutenzione e consolidamento”. Frasi davvero gravi alla luce di quanto avvenne 5 anni più tardi, il 14 agosto del 2018 quando proprio le strutture citate nella documentazione che ora sarebbe agli atti, con il cedimento e il crollo di parte del ponte Morandi e la conseguente morte di ben 43 persone.
Alla riunione citata dal quotidiano in edicola oggi sarebbe stato presente anche Giovanni Castellucci, sino al dicembre 2019 amministratore delegato di Aspi.

Gli stessi vertici di Autostrade che, nel 2010, parlavano di anticipare gli “interventi di rinforzo strutturale degli stralli della pila 9 del Polcevera”.
Analoghe citazioni del ponte Morandi tornano con gravità diverse anche 2013, nel 2014 e nel 2015 per essere inseriti – con fine esecuzione dei lavori – ancora nel 2016.

Aggiornamento

Riceviamo e pubblichiamo una nota legale diffusa in risposta alle anticipazioni di Stampa pubblicate oggi:

“In relazione agli articoli di stampa apparsi oggi su diversi quotidiani circa lo svolgimento di una riunione “riservata” nel novembre 2010, la difesa dell’ing. Giovanni Castellucci precisa innanzitutto che non si è trattato affatto di un incontro “carbonaro”, tenutosi cioè in sedi “informali”, bensì di una seduta ufficiale del “Comitato Completamento Lavori”: organismo della governance di Autostrade per l’Italia (composto dal Presidente del consiglio di amministrazione della Società, oltre che da altri consiglieri della capogruppo, che pure facevano parte anche del Comitato Controllo Rischi e Corporate Governance) e, come tale, fedelmente e trasparentemente verbalizzato.
Tanto chiarito vi è l’evidente falsità della notizia: del tutto erroneamente si sostiene infatti che nel corso della citata riunione l’ing. Tozzi avrebbe dichiarato che lo stato di conservazione del ponte Morandi evidenziava problemi strutturali quando, esattamente e testualmente all’opposto, nel verbale della stessa è dato leggersi come il medesimo abbia riferito che “in base all’attività di ispezione, costituita dalle periodiche verifiche visive e dai controlli non distruttivi (riflettometriche, prove su materiali) di cui l’opera [viadotto Polcevera, n.d.r.] è sempre stata oggetto, secondo le analisi svolte da SPEA lo stato di conservazione rilevato al momento non evidenzia problemi strutturali”.

La notizia tradisce il pregiudizio che strumentalmente porta a mistificare la realtà dei fatti sino al punto di ribaltarla: nel caso trasformando addirittura una circostanza favorevole all’ing. Castellucci in una pretesa prova a suo carico ancorché inesistente in quanto smentita documentalmente.

Il vero è che, in presenza di rassicurazioni circa l’insussistenza di problemi strutturali, fornite dai tecnici della Società, l’ing. Castellucci, nel corso della citata riunione, si è limitato a fare presente l’opportunità di considerare non già interventi frammentari (quali quelli programmati per gli anni 2011-2012), ma di natura più complessiva e da valutarsi negli anni a venire, precisamente come la lettura integrale del verbale testimonia.
Qualsiasi altra interpretazione è frutto di un errore inescusabile determinato dalla mancanza di lettura del testo pure riportato a rinnovarsi così un pregiudizio da subito radicatosi e mai poi posto in critica discussione.

A completamento vi è anche che il medesimo approccio cautelativo ha caratterizzato nel tempo i lavori anche di un altro organismo societario, quale quello del Comitato Controllo Rischi e Corporate Governance, le cui sedute sono state tutte oggetto di ufficiale e trasparente verbalizzazione, senza pure che venissero mai rappresentate evidenze di effettivi problemi strutturali del ponte Morandi ai relativi componenti, la cui correttezza è anche riconfermata da una fedele lettura dei documenti”.

Nei prossimi giorni sui giornali e durante le udienze del processo che a breve si aprirà per fare chiarezza sulla vicenda, si saprà esattamente il contenuto dei documenti di cui si parla e quale sia la natura delle comunicazioni.
Le responsabilità verranno accertate ed eventualmente scatteranno le pene decise dal Tribunale. La Legge italiana prevede che le persone siano innocenti sino a sentenza definitiva ma anche che chi commette reati venga punito per le sue responsabilità accertate.