presidio polo chimicoGenova – “Nè Multedo nè San Pier d’Arena, le soluzioni ai depositi costieri è la riconversione o ipotesi alternative”. E’ quanto chiede il Movimento 5 Stelle per la soluzione del problema dello spostamento del polo chimico da Multedo proposta dal sindaco di Genova Marco Bucci.

“Per quasi 5 anni – spiega il Movimento – il Sindaco è fuggito davanti alle richieste di incontro/confronto all’interno delle aule istituzionali riguardo la tematica dei depositi. Nessun percorso partecipato o commissione a riguardo, benché la questione sia delicata e strategica per la nostra città. Come spesso accade a questa Giunta, invece di risolvere i problemi decidono di spostarli. Accontentano le legittime richieste di un quartiere, ma al contempo negano lo stesso diritto alla salute e alla sicurezza ad altri”.

I consiglieri comunali del M5S sostengono la mobilitazione contro i depositi chimici a San Pier d’Arena organizzata dal Municipio II Centro Ovest per domani 23 dicembre, dalle 17.30 alle 19.30 in piazza Montano, indetta per ribadire il no allo spostamento del petrolchimico nel Centro Ovest.

“Se passa l’idea del Sindaco, a San Pier d’Arena verranno posizionati 72.000 m² di container contenenti materiali pericolosi. Nella documentazione si legge che il 70% di tali materiali (400mila tonnellate annue) transiteranno su gomma, ovvero 30 Tir al giorno sulle nostre strade, vicino alle case, alle scuole e a tutti i luoghi sensibili della città. Questo dato deve preoccupare tutti i genovesi e non solo i residenti del Centro Ovest, perché i materiali attraverseranno la vallata in parte su gomma e in parte sulla linea ferroviaria. Una soluzione che porta in sé le stesse problematiche oggi esistenti a Multedo e che ne richiedono un urgente dislocamento”.

“In merito alla sicurezza, anche Alis, l’Associazione Logistica per l’Intermodalità Sostenibile, è entrata a gamba tesa sul dislocamento a Ponte Somalia, definendo l’operazione azzardata. Sostiene infatti l’associazione: “C’è il serio e concreto rischio che Genova si trasformi in un’altra Beirut, dove nel 2020 avvenne proprio all’interno del porto un violento incendio in un magazzino di prodotti esplosivi”.

“Come M5S, nel 2017 avevamo aperto un ragionamento sulla valutazione per il dislocamento nella Diga, ma in questi anni il Comune non ha fatto fare uno studio di fattibilità. Ha perso tempo e ora, se dovessimo considerare la sicurezza della città, non resterebbe che l’opzione zero. Dal giorno dell’annuncio del Sindaco in pochi giorni abbiamo assistito alle opposizioni di terminalisti, sigle sindacali, Enac, Municipio, comitati, associazioni, cittadini, ma nonostante questo Bucci procede testardamente per la propria strada che prevede l’impiego di 30 milioni di soldi pubblici a favore di un privato”.

“Al netto delle eventuali opzioni, è doveroso ricordare che i depositi sono industrie insalubri di prima classe come risulta dal D.M. 5 settembre 199. Non solo: sono classificati industrie Seveso, alle quali si applica il DLgs 105/2015. Risulta quindi contestabile che il Comitato di Gestione dell’AdSP abbia già deciso dove ricollocare gli impianti senza avere impostato una procedura, compresa quella prevista dalla normativa Seveso III. Da qui, la nostra opposizione alla deliberazione del Comitato, che risulta dunque illegittima. E da qui, il nostro Odg (che ieri in seduta di Bilancio è stato vergognosamente dichiarato inammissibile, perché qui il Sindaco le prova tutte pur di imporsi!) per impegnare la giunta a esprimere un parere negativo contro la delibera approvata il 15 dicembre dal Comitato e di presentare formale istanza perché AdSP avvii una procedura di annullamento in autotutela”.