Genova – Inizierà tra pochi minuti, nella Capitale la nuova (e forse ultima) votazione per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Quasi certo il nuovo incarico all’ex presidente Sergio Mattarella dopo i 387 voti presi nella votazione di questa mattina (sono necessari 500 voti) e dopo che lo stesso ex presidente ha dato la sua “disponibilità” per un secondo mandato “a tempo” che consentirebbe al premier Draghi di proseguire il suo incarico sino al naturale scadere della Legislatura.
Una soluzione che poteva arrivare – teoricamente – alla prima votazione visto che l’ipotesi di un Mattarella bis era già nell’aria da prima dell’inizio delle votazioni.
I delegati all’elezione, parlamentari più grandi elettori, sono a Roma da lunedì e le votazioni si sono ripetute con continui colpi di scena, dibattiti e confronti tra esponenti politici.
Il ruolo di Presidente della Repubblica non nasce per essere “ripetuto” e i padri costituenti non prevedevano certo la possibilità di un incarico “bis” proprio per evitare che dietro un re-incarico si nasconda una volontà di qualcosa di diverso rispetto al ruolo rappresentativo dell’inquilino del Quirinale.
Nella difficile situazione italiana, però, la possibilità di un nuovo incarico a Mattarella, riconosciuto trasversalmente come “super partes”, eviterebbe la necessità di tornare ad elezioni come nel caso di un incarico all’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi.